cronaca

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 La protesta dei Forconi a Genova Brignole ha interrotto la circolazione nel nodo di Genova coinvolgendo 70 treni: 60 regionali, 6 Intercity e 4 Frecciabianca che sono stati parzialmente cancellati.
 


L'occupazione dei binari a Imperia Oneglia, durata dalle 11.45 alle 17.30, ha bloccato la circolazione tra le stazioni di Diano Marina e Taggia coinvolgendo 17 treni: 2 Intercity e 15 regionali. Il passaggio in sicurezza dei treni è potuto riprendere solo dopo le necessarie verifiche tecniche del personale di Rete Ferroviaria Italiana sull'integrità dell'infrastruttura.

A causa dello sciopero dei Forconi la nave da crociera Costa Serena attraccata al Palacrociere di Savona partirà alle 20 con tre ore di ritardo. I crocieristi che dovevano imbarcarsi alle 16, un'ora prima della partenza programmata, sono stati costretti a percorrere a piedi il tratto di Aurelia dopo che sono stati bloccati in pullman dai manifestanti mentre erano diretti al terminal passeggeri.


"Il diritto dei cittadini a manifestare è sacrosanto, il momento di grave difficoltà che stiamo tutti attraversando porta spesso a vere situazioni di disperazione, ma ciò non può e non deve diventare occasione per ledere la libertà di tutti". Lo ha affermato Alessandro Cavo, membro di giunta Ascom-Confcommercio sulla manifestazione di oggi. Per Cavo è sbagliato "vanificare il tentativo di molti imprenditori, specie nel comparto del commercio, di recuperare almeno in parte un anno pessimo, funestato oltretutto dall' ennesimo aumento della pressione fiscale, grazie agli acquisti natalizi". Come lui, commenti e perplessità anche dal presidente del Porto di Genova, Luigi Merlo: " l blocco dell'Autotrasporto deciso da Trasportounito, nonostante non abbia paralizzato lo scalo genovese resta comunque un danno per l'economia marittima.  Già quando viene proclamato il blocco e quando c'è la conferma - ha spiegato Merlo - molti traffici vengono dirottati in altri porti anche non italiani, con un danno gà significativo". E ancora: "Non è accettabile che ci possano essere situazioni di totale deregulation e non pensiamo che non ci possano essere associazioni che siedono ai tavoli istituzionali - ha concluso Merlo - che in qualche modo si fanno promotrici di situazioni non conformi ai tavoli convenzionali".