cronaca

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C'è il primo nome tra gli indagati della procura di Savona che indaga sui fumi della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure.
 

E' quello del responsabile della centrale, Pasquale D'Elia: è indagato per disastro ambientale colposo. D'Elia è stato interrogato nei giorni scorsi e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo gli esposti degli ambientalisti e una perizia che presuppone un danno ambientale, nei giorni scorsi era emerso che almeno tre persone erano indagate, ma il numero potrebbe raggiungere la decina. In Procura, da tempo, è stato aperto anche un altro filone della stessa inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose contro ignoti. Si attendono le risultanze di analisi epidemiologiche che valutino la causalità tra decessi ed emissioni della centrale. Secondo uno studio compiuto da consulenti della procura, nell'area della centrale ci sarebbero molti morti in più per cancro rispetto ai parametri scientifici presi a riferimento. L'indagine è condotta dal procuratore Francantonio Granero e dal sostituto Chiara Maria Paolucci. Nei giorni scorsi la procura di Savona ha fatto acquisire varia documentazione tecnica relativa alle autorizzazioni per l'attività della centrale a carbone Tirreno Power. Uomini della polizia giudiziaria si sono fatti consegnare in Regione e in tutti gli enti, a Roma, tra cui i ministeri dell'Ambiente, della Salute e dello Sviluppo economico che si sono pronunciati sull'Aia (autorizzazione integrata ambientale) rilasciata nel 2012 che fissa i parametri sulla concentrazione dei fumi, documenti. Contro si erano espressi i Comuni di Vado e Quiliano. L'Aia era finalizzata a trasformare due gruppi a carbone. Secondo gli ambientalisti i limiti concessi sarebbero stati più alti a quelli previsti dalla normativa sulle Migliori tecnologie disponibili. L'azienda si è sempre difesa sostenendo che "Tirreno Power svolge la propria attività produttiva nel rispetto delle normative secondo quanto previsto in termini di tutela dell'ambiente" e recentemente ha messo on line i dati sulle emissioni sul sito www.centralevadoligure.it.