cronaca

3 minuti e 0 secondi di lettura
 Il mediatore italoamericano Guido Ralph Haschke - ascoltato dal Tribunale di Busto Arsizio nell'ambito del processo su presunte tangenti pagate da Finmeccanica per la vendita di 12 elicotteri in India per 560 milioni di euro - ha rievocato oggi l'avvio della propria collaborazione con AgustaWestland in relazione all'appalto.
 



Haschke, indagato in procedimento connesso, è stato estradato dalla Svizzera - dove risiede - a fine ottobre ed è agli arresti domiciliari dopo aver reso un nuovo interrogatorio in procura venerdì scorso. Nell'audizione di oggi, durata circa 5 ore, Haschke ha ricordato come fu instaurato il rapporto che la procura ha definito di "mediazione", termine sul quale però la difesa ha sollevato un'eccezione - che la corte ha accolto - chiedendo che venga definita "consulenza". Haschke ha dunque spiegato di aver avuto una consulenza ingegneristica sulla commessa degli elicotteri, fissata a circa il 7% del valore complessivo del contratto, che però di fatto era più di tipo commerciale. "Al momento di finalizzare il prezzo dell'offerta siamo stati contattati da AgustaWestland, siamo stati consultati come consulenti per questa gara", ha detto ai giudici. "Sono stato convocato, ero titolare di ingegneria...però lo scopo non era quello di ingegneria, ma il nostro parere commerciale riguardo l'offerta", ha sottolineato. Parlando in aula, Haschke ha inoltre riferito di aver organizzato, in occasione di una missione di Confindustria in India nel 2005, un incontro fra l'allora direttore generale di Finmeccanica Giorgio Zappa e il capo di stato maggiore indiano Sashi Tiagi perché, grazie ai suoi rapporti di conoscenza professionale con la famiglia Tiagi, sapeva che sarebbe stata bandita la gara per i 12 elicotteri. Nel documento preliminare della gara "era stata fissata una quota operativa dei velivoli a 18.000 metri" ha raccontato Haschke. "Sia da Zappa che dagli indiani seppi della quota e della necessità di abbassarla [per poter far partecipare il gruppo italiano]".
Haschke ha inoltre ricordato come l'ex-amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi - imputato nel procedimento insieme all'ex-AD di AgustaWestland Bruno Spagnolini - appena nominato AD sia andato a Lugano per incontrarsi con lui in un ristorante e parlare dei problemi legati alla consulenza, sottolineando che Orsi non volle pagare il conto per evitare di usare la carta di credito e lasciare tracce del proprio passaggio in Svizzera. L'audizione di Haschke proseguirà il 6 e l'11 dicembre.
Orsi e Spagnolini, entrambi presenti oggi in aula per la prima volta, sono imputati per corruzione internazionale e false fatturazioni. Secondo l'avvocato di Orsi, Ennio Amodio, "questo primo round non dimostra un'accusa molto forte". "È sempre prudente aspettare, aspettiamo la seconda puntata, magari il pm ha tenuto in serbo delle frecce più avvelenate", ha detto il legale ai giornalisti al termine dell'udienza. Amodio ha sottolineato che nella testimonianza Haschke "ha assunto una posizione neutrale, ha parlato di cifre ma ha parlato di un contratto di ingegneria, ha parlato di incontri ma mai di incontri in cui si sia concordato qualcosa per intervenire sulla gara e alterarne i risultati". Anche la "famosa questione dei 10 milioni di euro che per anni si è detto fosse una dazione alla Lega Nord era una pura e semplice ipotesi di (Giuseppe) Zampini", AD di Ansaldo Energia, in predicato per diventare AD di Finmeccanica prima che venisse nominato Orsi e ritenuto vicino ad Haschke. All'inizio dell'inchiesta, partita da Napoli per poi essere trasferita a Busto Arsizio, si ipotizzava il pagamento di una tangente da parte di Finmeccanca alla Lega Nord, che si è sempre detta estranea alla vicenda.
(Fonte: Agenzia Reuters)