Il 15% delle bollette dell'acqua non pagate sono addebitabili alla pubblica amministrazione, a partire dai comuni, che sono nella maggior parte dei casi essi stessi proprietari delle aziende che erogano il servizio. Questo si evince dal rapporto di Federutility (la Federazione delle imprese energetiche ed idriche) che per la prima volta ha studiato la morosità nel servizio idrico, ovvero chi non paga dopo 24 mesi dalla scadenza della bolletta. A superare la pubblica amministrazione, che arriva a un tasso di mancato pagamento del 14,5% (8% amministrazioni locali e 6,5% amministrazioni centrali), nella classifica dei debitori delle aziende idriche ci sono le industrie con il 23,6%. Gli utenti domestici rappresentano 3,2% (c'è poi un 5,6% di altre utenze).
In ogni caso la media Italia di morosità è del 4,3%, tre volte tanto di quanto accade in altri settori tipo gas e elettricità. E questo, spiega il direttore generale di Federutility Massimiliano Bianco, "pur pesando meno dell'1% dei consumi famigliari in un anno". Quanto ai casi di morosità nella pubblica amministrazione, per quanto anche alcuni comuni siano morosi, Bianco rileva come "non sia possibile disabilitare determinate utenze, in quanto si tratta di servizi essenziali a scuole, ospedali, carceri, e apparati militari".
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Bolletta acqua, 15% di morosità
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