''No ai processi mediatici contro le Forze dell'Ordine e strumenti per operare in sicurezza'': sono le richieste di Matteo Bianchi, esponente della Segreteria Regionale del Coisp Liguria.
''Innanzitutto esprimiamo la nostra vicinanza ai famigliari del tunisino morto lo scorso 6 giugno a Riva Ligure dopo una colluttazione e successivo arresto eseguito dai carabinieri ed esprimiamo il nostro rispetto, confidando nella giusta serenità ed obiettività, per la Magistratura dell'estremo ponente genovese, la quale farà sicuramente chiarezza sull'accaduto, riportando esclusivamente il reale svolgimento dei fatti e non iniziando processi mediatici unilaterali'' ha scritto Bianchi in una nota.
''Ci riferiamo in particolare alle puntuali quanto superflue dichiarazioni di un PM della Procura, a dire del quale, già oggi addirittura, lo Stato italiano dovrebbe chiedere scusa, in quanto la morte del 'pusher' tunisino sarebbe stata provocata dalla mano dello Stato ed anche alle assurde richieste di una parte della Politica, che ha avanzato interrogazioni parlamentari volte a sottolineare la distanza abissale che vi sia tra la politica e le Istituzioni dello Stato, di cui peraltro gli stessi politici dovrebbero essere parte integrante''.
cronaca
Pusher morto, Coisp: "No a processi mediatici"
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