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E' un'altra giornata "calda" oggi a Genova, dove la temperatura sale non solo sulla colonnina di mercurio ma anche tra i banchi del consiglio comunale.

TURSI BLINDATO - Palazzo Tursi rimane blindato da uno schieramento di forze dell'ordine per consentire il regolare svolgimento dei lavori bilancio previsionale 2013. Per motivi di sicurezza infatti gli ingressi al pubblico alla sala del consiglio comunale di Genova sono regolati dalle forze dell'ordine fino al numero massimo di capienza di 80 persone, dopo che nei giorni scorsi quattro vigili sono rimasti contusi durante la protesta dei lavoratori di Amiu e Aster.


L'INNO D'ITALIA IN AULA - Seduta sospesa, in mattinata,  perchè i lavoratori del Carlo Felice hanno cantato  l'inno d'Italia: la protesta pacifica contro il rischio di 48 licenziamenti. Una sessantina i manifestanti, 'armati' di trombe e fischietti, che sono entrati regolarmente e hanno esposto in aula due striscioni: 'All'acquario una vasca per i delfini, a Tursi una vasca per gli squali' e 'Ranieri, Vincenzi e Doria, se ci aggiungi i sindacati, siamo tutti licenziati'. Dopo 'Fratelli d'Italia', hanno intonato in aula anche il 'Va pensiero' di Giuseppe Verdi.

DORIA: "INTERRUZIONE E' ANTIDEMOCRATICO" -  ''Il consiglio comunale di Genova in questi giorni è impegnato nell'approvazione del bilancio previsionale 2013, un atto dovuto, un atto democratico, che viene continuamente ostacolato da manifestazioni che confondono il diritto di assistere a un'assemblea democratica con il diritto di interrompere un'assemblea democratica''. Così il sindaco di Genova Marco Doria ha commentato l'interruzione della seduta del consiglio comunale provocata dalla protesta di un gruppo di lavoratori del Teatro Carlo Felice che hanno cantato in aula l'inno d'Italia.

''In presenza di una volontà di confronto con i lavoratori - ha aggiunto - l'assemblea elettiva è ostacolata nel suo lavoro. L'interruzione di stamani è un fatto grave''. Per il sindaco quello in fase di approvazione ''è un bilancio difficile, che prevede stanziamenti cospicui a carico dei cittadini per salvare i servizi che riteniamo indispensabili''. Parlando della protesta ha poi detto: ''Il Carlo Felice nel 2013 riceverà 2.3 milioni di euro di contributi dal Comune. I conti sono questi: le entrate ammontano a 19 milioni di euro, le spese a 23 milioni di euro. E' inutile prendersi in giro: anche nelle migliori delle ipotesi i conti non sarebbero in equilibrio''. ''I contratti di solidarietà avrebbero consentito di tenere in piedi i conti aziendali - ha aggiunto - ma i lavoratori, 83 su 275, hanno detto 'no'. Come amministratori responsabili non possiamo aspettare settembre mentre i conti del Carlo Felice peggiorano di giorno in giorno''. I lavori del consiglio comunale sono ripresi dopo un incontro dei lavoratori con la conferenza dei capigruppo.

LETTERA APERTA DELLA POLIZIA MUNICIPALE - In una lettera aperta indirizzata al sindaco Marco Doria - distribuita questa mattina a Palazzo Tursi - protesta il sindacato della Polizia Municipale Uil-Fpl dopo i quattro vigili urbani contusi nei giorni scorsi durante i tafferugli con i lavoratori Amiu e Aster.
 
''Denunciamo pubblicamente il comportamento del sindaco - è scritto - che mette a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori del Comune di Genova, dei vigili, che per sua responsabilità sono usati come 'servizio di ordine pubblico' addirittura davanti allo schieramento dei carabinieri''.

''Ormai è nota - si legge nella missiva - la sua propensione a non ricevere o a selezionare i cittadini e i lavoratori che chiedono di poter esternare i grossi disagi che il mondo del lavoro sta vivendo. Questo suo comportamento fa si che ormai quotidianamente le manifestazioni presso Palazzo Tursi da pacifiche spesso degenerano. Le ricordiamo che lei è il datore di lavoro di chi per suo ordine si frappone tra i manifestanti e il palazzo, riportando contusioni varie e per tutto questo lei è l'unico responsabile'.