Con Giuliano Ibrahim Delnevo, la procura distrettuale di Genova ha iscritto altre cinque persone tra le quali alcuni maghrebini e un italiano che, viene specificato, "non è genovese". Per tutti, ma a diverso titolo, è stato ipotizzato il reato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale. Il fascicolo è stato aperto a Genova, pur non conoscendo il luogo dove il reato si è consumato, perché è nel capoluogo ligure che aveva la residenza Delnevo.
"Era venuto da noi per chiederci di togliere dalla vetrina alcuni gelati al vino e ai liquori che produciamo. Ci diceva che l'alcol fa male e che non si doveva vendere". E proprio Giuliano Ibrahim Delnevo, il giovane genovese morto in Siria, era entrato qualche mese fa in una gelateria di Via San Bernardo nel centro storico di Genova a pochi passi da dove abita sua madre Eva e aveva chiesto alla titolare di non vendere i gelati alcolici. "Ora è un po' che non lo vediamo in giro - racconta la commerciante -. Ultimamente aveva la barba molto lunga e girava con la tunica. Era sempre solo ma anche molto educato e tranquillo".
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