Un ecuadoriano di 30 anni è stato condannato a tre anni di reclusione (pena interamente condonata) perché imputato di aver accoltellato, ferendola a una mano e all'emitorace, la convivente, ora sua moglie, pare per questioni di gelosia. I giudici del tribunale penale hanno derubricato il reato di tentato omicidio in quello di lesioni aggravate dall'uso dell'arma. L'imputato è difeso dall'avvocato Massimo Auditore.
L'episodio risale all'aprile 2006 quando l'uomo raggiunse la donna in casa di parenti e la ferì. La donna, una volta ristabilita, si rifugiò in Spagna ma poi tornò a Genova e si riappacificò con il giovane dal quale ha avuto tre figli e che la sposò.
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