Cronaca

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La locale 'ndranghetista di Ventimiglia che faceva capo a Giuseppe Marciano' era in grado di imporre i nomi dei candidati, sia d'area di centrodestra che di centrosinistra, e spostare grandi pacchetti di voti.


Secondo gli inquirenti, Giuseppe Marcianò sarebbe il dominus di una vera e propria 'ndrina che si e' costituita nel ponente ligure tra Ventimiglia e Imperia. Con lui altri 17 indagati, tra cui due consiglieri regionali, l'ex sindaco di Ventimiglia Scullino, l'ex direttore generale dello stesso comune Marco Prestileo e l'ex sindaco di Bordighera Giovanni Bosio.


In più competizioni elettorali, dal 2008 al 2010, ci sono state "ingerenze andate a buon fine", affermano gli inquirenti.


In un solo caso, i candidati imposti erano sia d'area di centrodestra che di centrosinistra tanto che proprio Marcianò, prima di una elezione per le Comunali, avrebbe detto in una telefonata intercettata dai Carabinieri: ''vedi che abbiamo fatto bene a puntare su.... Ma se vince ... siamo coperti pure".


Marcianò assicurava cene elettorali nel suo ristorante di Ventimiglia e, quando ha ceduto l'attività, nella sua casa. Dunque secondo gli inquirenti Marcianò poteva spostare voti e imporre candidati per assicurarsi una 'amministrazione amica' capace di garantire anche appalti per le aziende controllate dal 'locale'.