Nessuno parla di eroismo. Ha fatto soltanto qualcosa di normale, Edoardo Rixi. E ancora di più perché ha scelto di farlo in silenzio, senza sbandierarlo.
Ma proprio perché in questo momento necessitiamo di segnali veri da chi ogni giorno fa la piccola e grande politica, anche un simile gesto di vita vera va sottolineato.
Stamattina il posto in aula del consigliere regionale leghista è vuoto. Ma non è la solita assenza del politicante. Rispetto al gettone o alle beghe su sanità e costi della cosa pubblica, Rixi ha preferito salire in macchina caricandosi ansie e cattivi pensieri per seguire in prima persona le ricerche del genovese Damiano Barabino, disperso da oltre trentasei ore sulle montagne di Briancon.
E’ per lui un compagno di grandi imprese montane, il re dell’alpinismo mondiale nato e cresciuto in Valpolcevera. “Gli elicotteri non volano per il maltempo, ma saliamo noi con le corde a cercare Damiano e gli altri due ragazzi. Prima che sia troppo tardi”. Ha provato a convincere così alcune guide, Edoardo Rixi. E come lui altri esperti del Cai, tutti con il cuore in gola.
Le guardie francesi non l’hanno consentito. Dunque, lui aspetta al campo base convivendo con l’ansia di chi non conosce il destino di un amico e osservando la preoccupazione dei familiari.
Un politico in meno in consiglio regionale, un amico in più per ritrovare Damiano.
Politica
Un politico in meno, un amico in più
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