
Frode in forniture publiche è il reato contestato all'imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone ( in carcere ad Imperia per truffa allo Stato sulla questione porto) dalla guardia di finanza nell'ambito di un' indagine della procura della Repubblica di Roma sul porto di Fiumicino, ora sotto sequestro.
Oltre a Caltagirone, sono finiti nel registro degli inadgati , nomi già noti nell'imperiese : Giovanni Vecchi, amminstratore di Save Group, Delia Merlonghi, Stefano Degli Innocenti, entrambi legati al gruppo Acquamarcia e sotto inchiesta anche ad Imperia, e Emanuele Giovagnoli, amministratore della Sielt, ditta che come la Save Group si era occupata dei lavori del bacino portuale imperiese.
Il sistema utilizzato a Fiumicino è risultato simile a quello di Imperia, gonfiare i costi attraverso una catena di subappalti fittizzi fra tante società che comporebbero la classiche “ scatole cinesi”.
Ma c'è dell'altro. Gli inquirenti ritengono infatti che l'opera sia stata realizzata con materiali non idonei , quindi pericolosi.
IL COMMENTO
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