Cronaca

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La povertà estrema a Genova "non soffoca più solo gli immigrati, ma sempre di più gli italiani, i padri separati, i disoccupati, i ragazzi precari, i minori". Lo ha sottolineato l'assessore comunale al Sociale Renata Damerim, da anni impegnata nell'aiuto ai più deboli della città come volontaria del centro di accoglienza e mensa per i poveri 'Soleluna' nella stazione ferroviaria di Cornigliano
 
"L'utenza è cresciuta e si è modificata, le persone che sono in stato di bisogno, non sono più tutti stranieri come 6-7 anni fa apparte qualche caso di senza tetto classico - ha spiegato Dameri - nel nostro centro viene mangiare un 40% di cittadini italiani".  "Ogni persona in condizione di estrema povertà ha una storia a se, una storia di spirale discendente - ha descritto - si comincia da un piccolo problema che ne tira dietro altri: come la disoccupazione, la separazione, la morte dei genitori che davano una mano, l'affitto da pagare".

Al Comune di Genova nel 2012 "mancano oltre 4 milioni di euro al sociale e leggendo il decreto spending review può darsi che a fine anno mancheranno altri 10 milioni di euro". L'assessore Dameri si è impegnata attraverso "patti di sussidiarietà per fare "un effetto leva pubblico-privato grazie al mondo del volontariato", la convocazione del tavolo con le associazioni di volontariato e un "piano per la prevenzione della povertà estrema soprattutto a causa di disoccupazione".