
Non si tratta di casi gravi, ma di persone che normalmente sarebbero andate dal loro medico. Lo dimostra anche la tipologia di accessi: in gran parte sono codici bianchi e codici verdi, solo una minoranza è di codici gialli, per i quali comunque l’attesa è ridotta al minimo.
Al San Martino il picco arriva alle 11, con 50 pazienti in visita e una decina in attesa. Situazione simile anche al Galliera e all’Evangelico di Voltri. Al Villa Scassi di Sampierdarena l’assalto al pronto soccorso si traduce in un’ondata di pazienti in osservazione breve, mentre al Micone di Sestri Ponente il picco è ancora più evidente, con i pazienti triplicati nel giro di 3 ore. Un problema, quello del congestionamento dei pronto soccorsi dopo i weekend e i ponti, che i primari hanno denunciato più volte.
E se gli ambulatori di medicina di gruppo sono una prima risposta al problema, soprattutto nel savonese e a Genova, il nodo resta il contratto dei medici di famiglia. Finché Ministero e Regione non metteranno mano agli accordi con i medici, i lunedì dei pronto soccorsi continueranno a essere neri.
IL COMMENTO
Il partigiano Bisagno e la lezione ai giovani
Caro Leone il tuo articolo è una fotografia del commercio di dieci anni fa