“Gli animali - spiega Della Bianca - come riconosciuto dal Trattato di Lisbona dell'Unione europea e dal Codice deontologico dei medici veterinari, sono esseri senzienti, non beni di lusso. Proprio per questo motivo ritengo assurdo che i cani e tutti gli animali da compagnia vengano equiparati ai cavalli. E’ evidente quindi, che le spese veterinarie non debbano essere comprese tra gli indicatori di ricchezza che l'Agenzia delle Entrate ha individuato nel nuovo redditometro sperimentale”.Il consigliere regionale Raffaella Della Bianca (Gruppo Misto) si unisce all’appello lanciato dalle associazioni animaliste.
“Inserire le spese veterinarie tra gli indici di ricchezza - continua Della Bianca - ha suscitato il disappunto non solo degli animalisti e di numerosissimi cittadini che convivono con cani e gatti, ma anche del mondo della politica e della veterinaria. Proprio perché si tratta di un provvedimento assurdo, chiedo alla Regione Liguria di intervenire con un emendamento affinché venga stralciato”. “
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