"Genova vuol dire da che parte sta", questo il commento di Don Luigi Ciotti, aprendo il corteo della Giornata della Memoria e dell'Impegno. Il leader di Libera si è poi soffermato a commentare il via libera del Consiglio dei Ministri ai funerali di Stato per Placido Rizzotto: "Questi funerali sono una sconfitta per la mafia. Adesso dobbiamo continuare la battaglia per cancellare il paradosso per cui i morti di mafia, deceduti prima del 1961, non hanno alcun riconoscimento".
Il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, appena unitosi al corteo, ha sottolineato che "questa manifestazione dimostra ogni volta la voglia e la responsabilità dei giovani di capire il grave problema della mafia".
Tra la gente del corteo anche Rosanna Scopelliti, figlia del giudice calabrese Antonino Scopelliti, ucciso da cosa nostra e 'ndrangheta il 9 agosto '91. "Vittime della mafia siamo certamente noi famiglie, che paghiamo il prezzo più caro. Ma spero che prima o poi anche lo Stato assuma la giusta consapevolezza e inizi a considerarsi vittima, perseguendo mafiosi e corrotti con determinazione,e non solo a parole". La donna guida la delegazione di 'Ammazzateci Tutti', il movimento di giovani nato in Calabria dopo il delitto Fortugno. Insieme a loro, per la prima volta, dopo le gravi minacce subite da parte della 'ndrangheta, anche il giovane leader di 'Ammazzateci Tutti', Aldo Pecora.
Cronaca
Migliaia al corteo per vittime mafia. Scopelliti: "Anche lo Stato si senta una vittima"
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