"Dovremo stare in questo campionato, là sotto, ogni domenica come fosse l'ultima. Siamo sempre all'inferno. Quando saremo in paradiso, sarò il primo a dirlo. Dovremo stare sotto pressione. Il paradiso può attendere? E' un bel film, me lo voglio guardare". Angelo Gregucci - che allena la Sampdoria insieme a Salvatore Foti - mette le cose in chiaro alla vigilia della sfida di domani a Marassi (ore 19,30) contro la Carrarese. Serve una reazione dopo la sconfitta con lo Spezia, serve una risposta per restare vivi nella lotta per evitare la Serie C. Poi sulla gara e sui singoli: "Cherubini e Pafundi più vicini a Coda? E' un'ipotesi corretta. Pafundi sta vivendo un percorso di crescita, ha qualità ma deve aspettarsi gli avversari che gli andranno forte addosso. Si vedrà da lì se potrà fare lo step in più. Barak? E' uno di quei giocatori che negli ultimi 20 metri può aiutarci. Pedrola? Il ragazzo sta dando disponibilità, abbiamo bisogno del miglior Pedrola. Abildgaard è un guerriero, va bene dappertutto. Ricci e Ferrari si stanno allenando con continuità. Abbiamo tanti giocatori a disposizione, tutti convocati a parte Bellemo. Ho fiducia in questa squadra, quando recupereremo tutti i giocatori".
La conferenza di Gregucci
Com'è stata la settimana di allenamento? "E' stata una buona settimana. Stiamo un po' meglio. Stiamo recuperando giocatori importanti. Ci aspetta una partita tosta. Abbiamo lavorato con scrupolo, per fare una prestazione importante" dice Gregucci.
Quanto pesa la gara con la Carrarese? C'è solo un risultato a disposizione? "Per noi tutte le partite sono importanti e vanno affrontate con mentalità nuova, con più coraggio e più fiducia. Devi portare tante cose dalla tua parte. Qualsiasi cosa succeda in campo, devi essere lucido nel saper leggere le situazioni. Ma continuo a dire che siamo sempre all'inferno. Quindi dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile".
Sull'idea di un possibile passaggio al modulo a quattro in difesa. "Non ho mai parlato di modulo. Penso che la differenza la faccia la qualità dei giocatori. La nostra visione di calcio è mettere in campo i giocatori migliori. Non preferire un modulo. Quello viene come aspetto secondario. Conta come attacchiamo, come difendiamo. La cosa è leggere in settimana quali sono le migliori gambe, suffragate dalla testa. E' la cosa prioritaria rispetto al modulo. E' la ricerca dei migliori giocatori" dice il mister blucerchiato.
Il problema del gol. "Questo è un aspetto che ho sottolineato più volte. Se costrusci opportunità, penso sia arrivato il momento di finalizzare, quando riempiamo l'area dobbiamo essere più determinati. E' un parametro evidente. Si crea un'opportunità ma si fa fatica a fare gol. Essere lucidi, essere determinati".
Il passaggio al 3-4-2-1
Cherubini e Pafundi giocheranno più vicini a Coda, proprio per avere una squadra più pericolosa? "E' un'ipotesi. In questo momento abbiamo solo una prima punta, e giocatori in campo con qualità. Dobbiamo scaglionarci bene per mettere in campo le qualità. E' un'ipotesi corretta" dice Gregucci.
L'ansia di dover uscire dalla zona retrocessione. "Saremo sotto pressione per un po'. E' il nostro campionato che va sotto pressione. Siamo sempre all'inferno. Quando saremo in paradiso, sarò il primo a dirlo. Adesso però dobbiamo essere certosino su come leggere le situazioni. Nel campionato di B l'aspetto tra i più importanti è quello della condizione atletica. Abbiamo consapevolezza anche di chi incontriamo. Dovremo stare nel campionato sotto ogni domenica come fosse l'ultima".
Cosa non funziona nel gioco offensivo. "Abbiamo cercato di lavorare sotto questo aspetto. Cercare di avere la manovra insidiosa da tramutare in pericolosa con i giocatori che abbiamo di qualità. Possiamo raccontare le favole, ma il calcio è negli ultimi 20 metri. Per chi deve difendere, per chi deve attaccare. Lì la qualità dei giocatori è determinante".
Il gol subito alla Spezia da calcio d'angolo. "E' vero, anche questo è un elemento lapalissiano. Abbiamo preso tanti gol su calcio piazzato. Come si può ovviare? Avendo molta più concentrazione, essendo molto più scrupolosi sulla marcature. Nel calcio moderno tante partite sono decise su piazzati. E' un parametro in cui noi dovremo avere attenzione. Poi ci sono i giocatori in campo. Bisogna essere veramente attenti. Io penserei di regalare il meno possibile agli avversari. Abbiamo lavorato su questo. Ci serve migliorare questo parametro in questo momento".
La fame di vincere. "Non penso serva più fame. Penso serva andare ad avere più qualità, più lucidità quando vai a concludere. Quando eravamo in svantaggio, eravamo nella metà campo avversaria. Lì serve un po' di qualità, un po' di scelta nelle giocate. Noi avevamo molta potenzialità offensiva, nell'ultima mezz'ora alla Spezia. Non è l'equazione che più attaccanti metti e più pericoloso diventi. Quando superi l'uomo, tu devi avere già la giocata pronta. E a volte noi produciamo poco" dice Gregucci.
Da Barak a Pedrola
Perché Barak continua a faticare? "Barak può dare un apporto importante per la qualità che ha. E' uno di quei giocatori quando parlo degli ultimi 20 metri che può dare aiuto alla squadra. Di questo sono convinto. Soprattutto quando la partita si spacca. Nella lucidità, chi ha la qualità può fare la differenza" le parole di Gregucci.
Come sta Pedrola? "Su Pedrola e su altri giocatori abbiamo avuto oggettivamente delle defezioni. Quando ti alleni a singhiozzo, raggiungere la migliore condizione diventa problematico. Lasciamo che qualche giocatore si metta in riga per avere prima l'efficenza atletica e poi mettere in campo le qualità per rompere la partita. Che condizione ha Pedrola? A Empoli è entrato ed è uscito dopo un minuto e mezzo, ha avuto qualche problema. Era un mese fa. Vedo però che il ragazzo vuole dare la sua disponibilità. E noi lo abbracciamo. Abbiamo bisogno del miglior Pedrola. Ha convinto una squadra come il Bologna a prenderlo, penso che le qualità le abbia. Penso che debba mettersi a posto e raggiungere la qualità ottimale".
I rientri
Il ritorno di Abildgaard. "Penso che i convocati siano tutti. Abbiamo convocato l'intera rosa. Abildgaard viene da un infortunio un po' più importante degli altri. Risparmiandosi da un intervento alla spalla e affidandosi alla terapia conservativa, questa è stata la prima settimana di allenamento con la squadra. Provo a sbilanciarmi. Il recupero completo è alle porte. Potremmo vederlo la prossima partita. Su di lui puntiamo moltissimo. Il suo apporto in difesa? E' un guerriero, va bene dappertutto".
Come stanno Ricci e Ferrari? "Anche Ricci e Ferrari si stanno allenando con continuità. Stiamo recuperando i ranghi. Bisogna vedere un po' di parametri. Averli a disposizione è un bene, anche avere un problema di abbondanza e ben venga. Bellemo invece è out, ha qualche problema a livello muscolare".
Il recupero di tanti giocatori dopo gli infortuni delle scorse settimane. "Settimana positiva, arrivare con tanti della rosa senza tornare alla settimana della sosta in cui eravamo in 12. Era più complicato avere una proiezione certa. Ora abbiamo più giocatori che stanno recuperando. Io ho fiducia in questa squadra, quando saremo tutti a posto" le parole di Gregucci.
Pafundi, carota e bastone
La crescita di Pafundi. "C'è anche il percorso di crescita di Pafundi che è un 2006, nel percorso di carriera che farà, per le sue qualità calcistiche deve aspettarsi un avversario che gli arriva forte addosso. Subirà pressioni forti, contrasti duri. Si vede da lì se un ragazzo di qualità può fare uno step di altissimo livello o restare su un livello più basso. Chi andrà sotto di lui sarà più pesante e forte nel contrasto. Starà a Pafundi essere bravo nello spostare la palla sullo stretto. E' un ragazzo giovane, ora anche lui lo aspetta una progressione per decidere cosa vuole fare. Ha le qualità per un calcio importantissimo. Ha premesse importantissime" dice il mister doriano.
Lei parla sempre di inferno. Allora il paradiso può attendere? "Di cosa devo parlare, vedete la classifica. Il paradiso può attendere è un bel film. Me lo voglio guardare" sorride Gregucci.