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Gli azzurri di coach 'Sandro' Campagna sono nel capoluogo ligure per svolgere il collegiale, tre giorni di allenamento per i giovani con qualche senatore
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GENOVA - Dopo la Coppa Italia vinta dalla Pro Recco nell'ultimo weekend, gli atleti della nazionale di pallanuoto si sono fermati a Genova per svolgere il collegiale, un ritiro di tre giorni dove si allenano soprattutto atleti giovani in piscina e in palestra: "Siamo contenti di essere qui - dichiara il Commissario Tecnico 'Sandro' Campagna - facciamo svolgere allenamenti a questo progetto giovani che stiamo seguendo da Novembre. Ci sono stati ottimi risultati intermedi ma è soprattutto un lavoro di medio lungo termine per portare questi ragazzi verso l'eccellenza".

"Questo è un progetto mirato ad un miglioramento individuale - spiega Campagna - perché questi ragazzi possano entrare in pianta stabile nel sette bello. Qualcuno potrebbe riuscirci da subito con Mondiale o Europeo ma l'obiettivo è quello di far partecipare tutto il gruppo ad una competizione internazionale, che siano i Giochi del Mediterraneo o le Universiadi e dare loro esperienza internazionale".

La Liguria è una terra con una grande tradizione nella pallanuoto, per Campagna "la pallanuoto italiana nasce qui" e anche l'atleta genovese Andrea Fondelli, che milita nelle fila del Savona, la pensa così: "Se parliamo di pallanuoto non si può non pensare alla Liguria, è forse lo sport principale. Tante squadre lavorano molto bene coi giovani e poi c'è la Pro Recco, la squadra più forte del mondo. Tante squadre come Savona, Camogli e Bogliasco hanno fatto la storia di questo sport in Italia. Qui si respira aria di pallanuoto, è una fortuna perché sono di Genova e ho sempre potuto fare questo, vivere di ciò che mi piace".

Per fare questo sport però negli ultimi due anni è stato necessario prendere molte misure di sicurezza in più a causa della pandemia: "Ormai sono due anni che ci sono interruzioni - spiega Fondelli - dobbiamo essere molto attenti nella vita quotidiana. Il nostro è uno sport di contatto e ci sono molti rischi di contagio. Facciamo il possibile facendo tamponi ogni settimana. Quando ti fermi non è facile riprendere perché perdi il ritmo ma tutto il mondo è in questa situazione, dobbiamo farci forza e andare avanti".

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