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Da una parte c’è la storia, dall’altra la storia si scrive. Recco, alla Sala Polivalente Franco Lavoratori è in scena (fino a domenica 26, orari 10-12, 16-19) la mostra “Eraldo Pizzo La mia pallanuoto”, esposizione di ricordi, cimeli, trofei, articoli di giornali e tutto quanto fa pallanuoto. A non più di trecento metri di distanza, nella storica e magnifica vasca di Punta Sant’Anna con vista su Punta Chiappa, va in scena (questa sera, mercoledì 22, ore 18.45) il primo atto della sfida scudetto al meglio delle tre partite. Sfida tutta ligure: la Pro Recco cerca il titolo numero 36, un altro triangolo tricolore da aggiungere al Mito; il Savona titoli ne ha vinti 3. Ma un derby per giocarsi lo scudetto non è mai banale.

L’ultima sfida per la vittoria del campionato risale al 2011, l’ultimo colpo grosso savonese è del 2005. La Pro Recco parte con i favori del pronostico per via di un organico oggettivamente superiore, ma mai dire mai: in Coppa Italia, per esempio, i biancocelesti campioni di tutto sono incappato in una giornata non perfetta e il Brescia ne ha approfittato. Brescia, peraltro, eliminato nelle semifinali proprio dal Savona.

In panchina siedono due tecnici di grandi capacità dallo stile, almeno esteriore, molto diverso: il coach del Recco è Sandro Sukno, top player croato fermato giovanissimo da problemi cardiaci e diventato subito tecnico vincente. Freddo, almeno esteriormente, mai sopra le righe. Dall’altra parte c’è Albertro Angelini, bandiera savonese ma per otto playmaker, trascinatore e anche capitano della Pro Recco tornata grande a inizio Duemila, in panchina una grinta fuori dal comune per guidare la squadra.

Due loro predecessori, Pino Porzio e Claudio Mistrangelo, sintetizzano: «Se il Savona giocasse al 110% e la Pro Recco fosse un tantino al di sotto delle proprie potenzialità, tutto potrebbe succedere», dice il napoletano che ha fatto collezione di trofei sulla panchina recchese. «Cito Nereo Rocco…Vinca il migliore? Speriamo di no», la butta in battuta, per sottolineare il gap di partenza, Claudio Mistrangelo, l’uomo che ha fatto grande il Savona.

Da una parte la squadra più forte del mondo, dall’altra una squadra con un dna impregnato di agonismo e orgoglio, Francesco Di Fulvio, capitano della Pro Recco e attaccante fondamentale del Settebello, sintetizza: «Credo che l’aspetto mentale sarà quello chiave». Alberto Angelini, specialista nel rilancio (Figlioli) e nella crescita (Bruni) dei giocatori, cancella il tabù: «Anche se affrontiamo la squadra più forte del mondo, dobbiamo crederci».

Gara 2 sabato (20.45) a Savona, eventuale bella mercoledì 29 (19.30) a Recco.