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La squadra è uscita migliorata e completata dalla finestra di gennaio. Resta il nodo Candreva
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Considerando la magra disponibilità di risorse finanziarie, la Sampdoria è uscita rafforzata da questo mercato di gennaio. Intanto perché nessun big (Colley, Ekdal, Thorsby, Candreva per intenderci) è andato via e dunque l'intelaiatura di base è rimasta intatta. Si temeva che, per la necessità di fare cassa, sull'altare del bilancio venisse sacrificata qualche pedina importante. Invece non è stato così e il dato va interpretato doppiamente in chiave positiva: sul piano tecnico in primis, ma anche su quello economico, perché evidentemente i due consiglieri di amministrazione deputati a tenere i conti in equilibrio, ovvero Alberto Bosco e Gianni Panconi, hanno svolto un lavoro eccellente.

Non solo. Sulla carta chi è arrivato risulta superiore a chi è andato via. "Sulla carta", perché poi nelle valutazioni reali possono subentrare elementi imponderabili, come nel caso di alcuni nuovi acquisti, sui quali grava l'incognita della tenuta fisica alla distanza. Ma nel frattempo possiamo sostenere che: Magnani è meglio di Chabot, Conti è meglio di Depaoli, Sensi e Sabiri sono meglio di Silva e Verre, Supryaga è meglio di Torregrossa. E poi c'è Rincon, che "rischiava" di essere il sostituto del partente Thorsby e invece a mercato chiuso ne risulta una perfetta integrazione.

Tutto bene dunque? Sempre sulla carta poteva andare ancora meglio, se fosse arrivato uno tra Defrel e Castillejo a rimpolpare l'attacco anemico. Ma bisogna anche sapersi accontentare, non tutte le ciambelle escono col buco ma possonorisultare buone lo stesso. E così è nel caso delle operazioni realizzate dalla Sampdoria, in particolare dagli uomini mercato: dal presidente Lanna al consigliere Romei sino a Faggiano ed Osti, che hanno ben operato pure in uscita, alleggerendo la rosa. Adesso tocca a Marco Giampaolo far quadrare il tutto, a cominciare da domenica prossima alle 15 contro il Sassuolo a Marassi, dove è lecito attendersi anche il ritorno del pubblico in misura maggiore rispetto alle ultime apparizioni.

Resta da sciogliere soltanto un nodo, da risolvere una sola incognita relativa al ruolo di Candreva, il giocatore più forte della Sampdoria, che teoricamente in un 4-3-1-2 non avrebbe un ruolo ben definito dove poter essere impiegato. Giampaolo ha lasciato intendere che può giostrare sia da trequartista che da mezzala offensiva, ma sarà il campo a dire l'ultima parola. Per il momento la Samp può tirare un sospiro di sollievo: anziché indebolirsi si è completata e probabilmente rafforzata. Sebbene urga anche riportare in squadra e in forma Yoshida e Quagliarella, imprescindibili nella volata salvezza.

 

 

  

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