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LA SPEZIA - Circa un centinaio di tifosi spezzini presenti alla contestazione nei confronti dello Spezia Calcio nell’area antistante il Centro Sportivo Ferdeghini, quartier generale del club aquilotto. Ancora una volta presente nel tentativo (piuttosto vano) di dare spiegazioni il Direttore Generale Andrea Gazzoli, trovatosi faccia a faccia con i supporters.

Molteplici le richieste di chiarimento avanzate dal gruppo organizzato, ma la l’interesse maggiore riguarda il futuro del club, ritenuto a rischio da molti dei presenti, alla luce delle mancate dichiarazioni dei Platek a seguito della precedente contestazione avvenuta a novembre. “Non so se i Platek vogliono vendere, sono dinamiche che passano sopra a quelle dirigenziali - ha precisato il CEO Gazzoli. - L’unico mio obiettivo è quello di fare il bene dello Spezia, ma sul futuro non so dire nulla”.

Risposta che ha fatto infuriare ulteriormente i tifosi aquilotti presenti, i quali hanno sottolineato che nei 10 giorni in cui Philip è stato alla Spezia, prima di fare ritorno negli USA, un comunicato di rassicurazione sarebbe stato gradito.

L’altra preoccupazione riguarda invece il mercato, i supporters si aspettavano dei rinforzi immediati, ma “Ció non è avvenuto in quanto il mercato ha delle tempistiche, ma l’obiettivo è quello di rinforzare la squadra. Fosse il 20 gennaio capirei tutto ciò, ma ora no, perché stiamo lavorando - ha spiegato Gazzoli, evidenziando come - i rallentamenti non sono dovuti a mancanza di fondi, ma soltanto per motivi legati alle dinamiche di mercato”.

L’ultimo appello dei tifosi è legato alla salvezza. Tanta infatti la preoccupazione di una retrocessione in Serie C tra i presenti. Gazzoli, anche in tale, occasione ha tentato di smorzare le paure: ”Sono sicuro che con i rinforzi che arriveranno la squadra si salverà, perché ha tutte le carte in regola per farlo”.

Gli Ultras a quel punto hanno avanzato le loro richieste, in primis di un mercato all’altezza e, successivamente, a febbraio, di un comunicato da parte della famiglia Platek per fare chiarezza sul futuro dello Spezia Calcio, dando appuntamento, in caso ciò non avvenisse, nel medesimo posto per una nuova contestazione. Emblematico lo striscione esposto con su scritto “Ultima chiamata”.