Sport

Il neo calciatore rossoblu non ha voluto mancare alla festa della propria comunità per la celebrazione dei 32 anni dell'Indipendenza: "Spero che la guerra finisca presto, i mie familiari sono ancora lì". "Darò tutto per questi tifosi incredibili"
1 minuto e 54 secondi di lettura

GENOVA - "La guerra è molto difficile per la gente, è sempre molto pericolosa e in Ucraina c'è ancora tutta la mia famiglia".

A parlare a Primocanale è il neo calciatore del Genoa Ruslan Malinovskyi, 30 anni, ucraino, che non ha voluto mancare alla festa della propria comunità in occasione della celebrazione dei 32 anni di indipendenza svolta sul sagrato della chiesa di Santo Stefano, nel centro di Genova.

Una festa particolare per il conflitto che insanguina il Paese: "I mie familiari, mie fratelli, mia mamma e mio papà sono ancora in Ucraina" ha aggiunto il calciatore. "Questo giorno per noi è speciale, ancora di più a nove anni, e non due dall'inizio della guerra", ha detto precisando che il conflitto con la Russia per chi vive in Ucraina non è iniziato un anno e mezzo fa ma molti anni prima. "Dobbiamo essere uniti e raggiungere il nostro obiettivo di liberare il nostro Paese, è questo il nostro traguardo". Il calciatore ha anche detto di sentire la vicinanza dell'Italia e dell'Europa: "Dovete continuare a stare al nostro fianco perché la nostra resistenza è importante per fermare l'avanzare della Russia".

Dopo la toccante cerimonia con canti e ceri accesi Malinovskyi è stato accerchiato e ha ricevuto l'abbraccio della comunità, e soprattutto dei più giovani, la maggior parte con la bandiera dell'Ucraina, un paio con maglia e bandiera del Genoa. Offrendosi per foto e selfie con grande disponibilità.

Il centrocampista alla fine della manifestazione ha parlato anche della sua nuova avventura in maglia rossoblù: "Il Genoa è un club storico, abbiamo visto nella prima partita il grande calore dei tifosi, incredibili e credono in me e io darò tutto per il Genoa, la squadra è la priorità.  Chi mi conosce sa che io lavoro molto per la squadra con atteggiamento e mentalità. Nella mia esperienza ho già battuto tante squadre e voglio continuare. I miei gol? E' più importante la squadra". La cocente sconfitta alla prima giornata in casa con la Fiorentina che lui ha vissuto dalla tribuna non lo spaventa: "Abbiamo 37 partite da giocare, il campionato è lungo, dobbiamo lavorare per le prossime partite". Malinovskyi poi ammette di aspettare con trepidazione il momento del suo esordio, già contro la Lazio potrebbe essere il suo momento. "Sarà dura come sappiamo, ma tutto dipende da noi, se diamo il massimo e facciamo calcio possiamo prendere punti lì".