Dopo il gol del 2-0 siglato da Augello, Dejan Stankovic ha alzato gli occhi al cielo mandando un bacio all'infinito. "E' vero - ammette a fine gara - in quel momento ho pensato a Sinisa". La dedica all'amico appena scomparso è il momento più toccante del dopogara, con il tecnico della Sampdoria a commentare la seconda vittoria stagionale dopo quella di Cremona. Il 2-1 in casa del Sassuolo è un segnale di vitalità, dopo il lungo lavoro nel ritiro turco.
RISPOSTE - Stankovic si aspettava risposte dai suoi e la squadra non lo ha deluso. "La risposta è arrivata, dal primo minuto. Abbiamo giocato con un’ottima squadra che ha tecnica, forza fisica e velocità. L’abbiamo preparata nei minimi particolari, è una grande vittoria ma un piccolo passo nel nostro cammino perché ci sono tante battaglie davanti a noi e questa deve essere la nostra carta d’identità: essere aggressivi, compatti, quando c’è da soffrire bisogna essere tutti e non solo cinque, e dobbiamo cercare di punire gli avversari sui loro punti deboli. La convinzione che potevano farlo, quello mi è piaciuto. Oggi sembrava giocassimo in casa, devono memorizzare questo momento, devono capire che i tifosi sono lì per noi, anche se sbagliamo i passaggi e anche Marassi deve diventare il nostro castello che insieme ai nostri tifosi possiamo difendere, con onore e orgoglio".
LAMMERS E NUYTINCK - "I due nuovi sono già due vecchi, già in mood doriano, due ragazzi preparati, fisicamente pronti con giusta esperienza ed è bastato un allenamento per Nuytinck, Lammers ne ha fatti due, ma sono giocatori di classe, si sono adattati, hanno capito il modo di giocare della squadra. Metterli dall’inizio è stato coraggioso. Sono due ragazzi pronti, che hanno giocato qualche amichevole con le loro vecchie squadre e parlando con loro mi hanno dato il 100% della disponibilità. Sono adulti, esperti, e gli ho creduto, non ho avuto dubbi se metterli o no. Con il risultato diverso qualcuno avrebbe parlato del solo giorno di allenamento, ma io non avevo dubbi".
NUOVO INIZIO - "Abbiamo messo il punto sull’anno scorso e in 45 giorni ci siamo preparati, anche mentalmente. La partita con l’Adana è stata come quella di oggi: abbiamo subito il gol, può capitare, andiamo avanti. Audero ci ha dato una mano. Lui capitano? Audero, se aveva la fascia di capitano, aveva la fascia, non c’è niente da aggiungere. La parata l’ha fatta lui e non la fascia. Ci siamo proposti in avanti quando l’avversario ce lo ha consentito, io ero tranquillo".
SALVEZZA - "Una salvezza alla Sampdoria sarebbe come lo scudetto alla Stella Rossa? Sono due cose molto diverse. Non si possono paragonare. Io non posso fare il paragone tra le due cose, non sarebbe giusto. Dicevo quando sono arrivato che è importante avere degli obiettivi, quest’anno qui l’obiettivo è la salvezza. C’è un mini-campionato di 23 partite che dobbiamo affrontare passo dopo passo. Ora abbiamo avuto una vittoria importante, meritata, ma non dobbiamo pensare di aver fatto chissà che…se fosse arrivato un pareggio ci sarei rimasto male per i ragazzi, sono felice per loro, ed è tutto merito loro".
IL COMMENTO
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