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Una sollecitazione alla Procura Federale affinché acquisisca gli atti del processo presso il Tribunale di Paola
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E' da qualche giorno scattata l'iniziativa di Primocanale che, sulla base di semplici argomentazioni che vi riproponiamo di seguito, ha scritto alla mail della Procura Federale per chiedere i motivi per i quali la Giustizia sportiva non si è ancora attivata acquisendo gli atti del processo in corso a Paola, provincia di Cosenza, a carico di Massimo Ferrero e della sua famiglia (azionista di maggioranza della Sampdoria).

Trattandosi di (presunti) reati societari e bancarotta, la Figc avrebbe il dovere di vigilare affinché determinati comportamenti (illeciti o meno, sarà la Giustizia ordinaria a stabilirlo) non rischino di riproporsi anche nella Sampdoria, alla guida della quale Massimo Ferrero si prepara a tornare.

In passato la Procura della Figc si è mossa per molto meno, senza cioé attendere sentenze parziali o definitive ma basandosi soltanto su atti istruttori ed in taluni casi persino estranei all'ambito di competenza (pensiamo al caso recente di Manolo Portanova, condannato in primo grado per stupro, crimine orrendo ma di per sé non attinente all'attività di calciatore da lui svolta nel Genoa).

Per chi vuole aderire all'iniziativa, la mail a cui scrivere "Stop a Ferrero" per sensibilizzare in maniera civile e costruttiva la Procura federale è questa: .

Di seguito, riportiamo uno stralcio dell'articolo scritto qualche giorno fa sul sito di Primocanale da Stefano Rissetto:

La giustizia sportiva può restare inerte, di fronte all’eventualità che un club professionistico di serie A torni nelle mani di personaggi sotto inchiesta penale per ipotesi di reato assai gravi, relative proprio alla gestione di società commerciali? Nelle intercettazioni della Guardia di Finanza, messe a disposizione della Procura di Paola, in una conversazione tra persone della sua strettissima cerchia, si parla così di Ferrero: "Lui ogni giorno deve trovare un posto dove bucare e far scendere dei soldi". Quelle intercettazioni fanno rabbrividire ed indignare, al pensiero che qualcosa di molto amato da molta gente come la Sampdoria sia stata per anni, e possa tornare, nelle mani di personaggi che ne parlavano in termini sprezzanti, cinici, rapaci, talora irriferibili.

Nel momento in cui Ferrero riprendesse - com'è, allo stato, suo innegabile diritto - il pieno controllo della società blucerchiata, dopo oltre un anno di inerzia la Procura federale si risolverà finalmente a muoversi, chiedendo gli atti alla magistratura ordinaria di Paola? Le ipotesi di reato contestate a Ferrero e ai suoi familiari - su basi tali da aver validato un anno fa severi provvedimenti cautelari - sono compatibili, per la giustizia sportiva espressione di Coni e Figc, con la proprietà e la gestione di una società di calcio di grande prestigio e tradizione? Basta un anno dietro la lavagna per aver trasformato in meglio un personaggio che non si è dimostrato un buon amministratore di aziende?