GENOVA - A Cosenza il Genoa non ha mai vinto. Su 10 partite al San Vito-Marulla ha preso solo 5 pareggi e altrettante sconfitte. Ma in questa stagione la squadra di Blessin ha scoperto una vocazione che per i rossoblu è stata spesso qualità rara: la capacità di vincere fuori casa. Tre successi su quattro, già lo scivolone di Palermo ha rotto quello che poteva essere un percorso netto. Se al Ferraris Coda e compagni stentano a ingranare, in trasferta pare un’altra squadra. Blessin l’altra sera a Portofino ha detto: “Sappiamo che il nostro obiettivo è andare in serie A, ma sappiano anche che non è facile perché solo in due vengono promosse direttamente”.
Il mister tedesco predica umiltà e fa bene. Lui non vuole vendere la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato. Ma è anche vero che sa benissimo di avere un gruppo di qualità ed esperienza. Accompagnato da un migliaio di tifosi, con i cosentini c’è un gemellaggio storico, il Genoa a Cosenza non può fare passi falsi. I calabresi sono reduci dal ko nel derby con la Reggina, ma due settimane fa in casa aveva travolto l’ambizioso Como. Quindi il Grifone non può distrarsi. Blessin sta studiando la formazione che potrebbe ricalcare quella che ha giocato col Cagliari. Difficile che Badelj parta titolare mentre se in avanti oserà molto potrebbe scendere subito in campo Puscas insieme a Gudmundson e Aramu a sostegno di Coda con Yalcin dirottato in panca. Altrimenti l’ipotesi più attendista prevede Jagiello titolare nei tre suggeritori.
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”