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LA SPEZIA - Manca pochissimo al via della seconda parte di Campionato di Serie A: lo sa bene lo Spezia che, quest'oggi, scende nuovamente in campo sui terreni del "Comunale" di Follo, con l'obiettivo di preparare la prima sfida dopo la sosta Mondiali contro l'Atalanta di Gasperini, dopo i tre giorni di riposo concessi da Mister Gotti, per una sorta di mini sosta Natalizia.

Aquile che dovranno affrontare i bergamaschi al Picco nella giornata di mercoledì 4 Gennaio, ore 14.30, in un clima che, con ogni probabilità, sarà incandescente, dato l'ottimismo che sta filtrando nell'ambiente Aquilotto, dentro e fuori dal campo.

Un match per nulla semplice, vista la forza dell'Atalanta, attualmente sesta in classifica e tra l'altro reduce da 3 sconfitte consecutive, che renderanno i Bergamaschi ancora più temibili, data la grande voglia di rivalsa, ma lo Spezia, davanti ai suoi tifosi ha l'obbligo di provarci, per cominciare il 2023 con il piede giusto.

 

Dejan Stankovic lancia la sfida: "Salvezza non impossibile, la Sampdoria non mollerà", ha detto ai canali social del club in un messaggio per i tifosi blucerchiati. Da oggi inizia il countdown in vista del match in programma il 4 gennaio in trasferta col Sassuolo quando si alzerà nuovamente il sipario dopo la sosta per il Mondiale.

Ritrovo a Bogliasco dopo il ritiro in Turchia dove la Samp ha cercato di ritrovare quello spirito che era mancato nell'ultime gare di campionato. Si aspetta l'inizio del mercato per iniziare la rivoluzione auspicata dalla dirigenza ma intanto col Sassuolo ci sarà emergenza in attacco con Quagliarella infortunato per almeno un mese e mezzo, Gabbiadini non al meglio per un affaticamento muscolare e Caputo destinato all'addio con l'Empoli in pole position per riprendersi il bomber che è sempre rimasto in panchina anche nelle ultime amichevoli in Turchia.

E allora probabile che a guidare il reparto offensivo col Sassuolo sia il baby Montevago che Stankovic aveva promosso a sorpresa nelle ultime partite prima dello stop della serie A.

Il Genoa chiude col botto il girone di andata vincendo a Bari per 2-1. Gol di Puscas e Gudmundsson (nella foto), inutile la rete di Cheddira. Sono 10 i punti conquistati da Bani e compagni con questo allenatore. E si vede gioco e temperamento. Il Genoa parte bene e segna con Puscas (secondo gol per lui) su buona azione con Aramu e Gudmundsson protagonisti. Una rete che mette le ali ai rosdoblu e spegne per un po’ un San Nicola bollente con 48000 spettatori. Il Grifone insiste e sfiora pure il raddoppio con Bani. Bari un po’ confuso ma dalla mezz’ora insiste e pareggia al 33’ con Cheddira. Nell’occasione errore di Sabelli e non convince Martinez. Il finale è da brividi con Botta che spreca il raddoppio. Si va al riposo così con un match godibile e in Genoa solo un po’ pasticcione nel finale. Ripresa subito importante e Gudmundsson sugli sviluppi di una punizione di controbalzo segna il 2-1. Bari furioso ma il contropiede rossoblu c’è sempre. La gara è vibrante e combattuta. Gila a 12 ‘ dal termine passa a 5 in difesa con Vogliacco dentro e il baby Boci a sinistra, esce Sabelli, e Sturaro per Jagiello. E Boci sfiora subito il terzo gol con tiro fuori. Bari che attacca ma non trova varchi. Entra Yalcin per Gudmundsson. Padroni di casa pericolosi fino alla fine pur non disdegnando di offrirsi alle ripartenze del Genoa. Nel recupero Martinez fa un miracolo su Ceter e poco dopo Yalcin sfiora il 3-1. Finisce qui e con Gila il Genoa vola.


BARI-GENOA 1-2
RETI:
 2' Puscas, 33' Cheddira, 59' Gudmundsson.
BARI (4-3-2-1): Caprile; Mazzotta, Di Cesare, Vicari, Dorval; Maita (80' Bellomo), Mazzotta, Benedetti (71' Ceter); Folorunsho, Botta (71' Salcedo); Cheddira. A disposizione: Frattali, Antenucci, Terranova, Zuzek, Pucino, Scheidler, Ricci, Bellomo, Cangiano, Mallamo. Allenatore: Michele Mignani.
GENOA (4-2-3-1): Martinez; Hefti, Bani, Dragusin, Sabelli (77' Sturaro); Frendrup, Stoorman (95' Ilsanker); Aramu (77' Vogliacco), Gudmundsson (83' Yalcin), Jagiello (77' Boci); Puscas. A disposizione: Vodisek, Agostino, Czyborra, Coda, Lipani, Badelj, Galdmaes. Allenatore: Alberto Gilardino.
ARBITRO: Mariani di Aprilia.
NOTE: ammoniti Benedetti, Folorunsho, Aramu, Botta, Dragusin, Maita, Di Cesare, Bellomo.

BARI - Alberto Gilardino nel ventre del San Nicola sorride per il successo 2-1 sul Bari alla fine di un match vibrante ed emozionante.

Il primo pensiero va ai giocatori: “Sono stati bravi e raccolgono i frutti del lavoro perché si sono messi a disposizione in queste settimane Ma dobbiamo essere bravi a restare con i piedi per terra, se non ragioniamo gara dopo gara e guardiamo troppo in là rischiamo di crearci ulteriori pressioni che non ci farebbero bene. Quel che conta è che tutto il gruppo sia consapevole di essere fondamentale per raggiungere i traguardi”.

Coda fuori preferito a Puscas, Gila spiega le scelte offensive peraltro azzeccate: “Ho fatto iniziare Puscas perchè sta lavorando bene, il gol è meritato e lo ripaga della sua costanza fatto dal mio arrivo. Coda sarebbe stata una validissima alternativa da inserire in caso di necessità nella ripresa. Anche da Massimo mi aspetto possa essere determinante per la squadra e lo sarà”.

Genoa show a Bari: 2-1 e Gila ha trasformato i rossoblù - leggi qui

 

I tifosi sampdoriani d'Inghilterra e Scozia hanno appeso uno striscione alla cancellata della clinica di Londra dove Gianluca Vialli si trova da alcuni giorni per affrontare una fase difficile del suo percorso terapeutico.
 
"C’mon Gianluca! All Sampdoria Club of England supporters are with you! Noi ti amiamo e ti adoriamo!" scrivono i soci del "Sampdoria Club of England - SCOE" sulla loro pagina Facebook.

L'ex attaccante, 58 anni, alla Sampdoria dal 1984 al 1992 e conquistatore di cinque trofei (Coppa delle Coppe 1990, Scudetto e Supercoppa d'Italia 1991, Coppa Italia 1985, 1988 e 1989), è alle prese da quasi cinque anni con una grave malattia cui ha dedicato parte del libro "Goals". Dal 23 dicembre 2018 al 7 ottobre 2019 è stato il capofila di un'operazione, non andata a buon fine, di acquistare la Sampdoria grazie a due soci angloamericani. Quindi ha accettato l'incarico di capodelegazione della Nazionale, vincendo l'Europeo 2021 proprio a Wembley, dove perse la Coppa dei Campioni 1992, in quella Londra dove nella seconda metà degli anni Novanta si è sposato e ha preso residenza, chiudendo la carriera nel Chelsea da allenatore-giocatore.