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LA SPEZIA - "Nelle difficoltà si vedono i guerrieri, sempre un apprendimento. Andiamo Spezia" - Con queste parole il fantasista colombiano Kevin Agudelo (nella foto con Emmanuel Gyasi) suona la carica in casa Spezia, dimostrando di avere le idee piuttosto chiare su quello che lui e la squadra dovranno fare nelle prossime gare: lottare come guerrieri per invertire la rotta e uscire da una situazione piuttosto delicata, facendo tesoro della lezione appresa nelle ultime gare, un punto solo in cinque partite.

Nel frattempo il gruppo Aquilotto non si ferma nemmeno nel giorno dei Santi, portando avanti nel pomeriggio la preparazione iniziata lunedì al "Comunale" di Follo. Obiettivo, la super sfida di sabato sera a San Siro contro il Milan campione d'Italia in carica. Lo scorso anno lo Spezia aveva conquistato una storica vittoria al Meazza, con una rete di Gyasi al sesto minuto di recupero, un passaggio fondamentale per la salvezza al pari del successo di Napoli. Quest'anno lo Spezia fuori casa non ha ottenuto ancora un punto, mentre ha appena perso l'imbattibilità interna al Picco: dati che, dopo 12 giornate, vedono la squadra bianca più in basso in classifica di quanto non fosse capitato con Italiano e Motta. Una tendenza da rovesciare al più presto per evitare cattive sorprese.

 

Dalla Fiorentina alla Fiorentina. Era il 16 maggio scorso quando la Sampdoria centrò l’ultima vittoria in campionato al “Ferraris”. Poi, più nulla, anzi, soltanto pareggi o sconfitte per i blucerchiati, afflitti da un vero e proprio tabù tra le mura non troppo amiche.

Anche in questa stagione, al netto del successo ai calci di rigore in Coppa Italia contro l’Ascoli, l’unico colpo da tre punti è arrivato lontano da Marassi, ovvero a Cremona. Domenica alle 15 a Genova tornerà proprio la Fiorentina, tra l’altro reduce dalla vittoria al “Picco” contro lo Spezia.

Tra il 16 maggio ed il 6 novembre 2022, però, ci sono notevoli differenze per la Samp: intanto, in primavera sulla panchina blucerchiata, oggi occupata da Dejan Stankovic, sedeva Marco Giampaolo. In secondo luogo sei mesi orsono la Sampdoria non si giocava più nulla, avendo già centrato l’obiettivo della salvezza e quella partita, affrontata dai calciatori con la testa sgombera dalle preoccupazioni, si trasformò quasi in una festa sugli spalti.

Stavolta, invece, la posta in palio sarà altissima e molto importante, specie per la Samp, che in questo campionato in casa non ha ancora vinto.

Ecco perché Stankovic sta cercando di recuperare tutti i giocatori, a parte i lungodegenti Winks e De Luca e lo squalificato Verre. In difesa urge il rientro di Murillo, poiché Ferrari sta attraversando un periodo di difficoltà. Il difensore è stato tra i protagonisti in negativo di tutti e tre i gol incassati dalla Sampdoria a Milano.

Ovviamente non basterà blindare la difesa, il problema dei blucerchiati è rappresentato dal reparto offensivo anemico, con appena sei gol segnati. Per superare anche questo blocco, Stankovic appare orientato a tornare al doppio attaccante, con Caputo e Gabbiadini insieme là davanti, uno vicino all’altro.

Il cannoniere dei blucerchiati in questo momento è Filip Djuricic, con due reti all’attivo. Poi un gol a testa per Sabiri, Colley, Caputo e Gabbiadini. Poco, troppo poco per salvarsi. Per provare a battere la Fiorentina servirà di più.

   

In questa edizione del Tg Sampdoria il punto in vista del tour de force, prima della lunga sosta, contro Fiorentina, Torino e Lecce; l'analisi di Francesco Flachi e la visita di Dejan Stankovic al presidente della Repubblica di Serbia, Alexandar Vucic.

GENOVA - Il gioco del Genoa, finito un po’ nel mirino della critica dei tifosi dopo il pari col Brescia, in fondo non c’entra. Il report del campionato infatti dice che i rossoblù sono fin qui tra le formazioni che tirano di più in porta , segno che il coefficiente di pericolosità è alto, ma il rovescio della medaglia è che la squadra di Blessin è tra quelle che sbaglia di più.

Coda è il bomber più prolifico con 5 reti, ma solo due su azione e di queste nessuna in casa. Dietro di lui c’è Jagiello, centrocampista prestato alla batteria offensiva, quindi Albert con il gol di Ferrara. A un gol anche Ekuban (fuori da tempo) e Yeboah. E gli altri cecchini? Yalcin non vede la porta, Aramu non pervenuto e Puscas, impiegato col contagocce, per ora è in vetrina per il gol che si è mangiato incredibilmente sabato scorso.

Insomma Blessin in fondo non ha colpe se il suo Genoa fatica a fare gol. Soprattutto al Ferraris con appena cinque segnature davanti ai tifosi. C’è da aggiustare la mira. Dopo la delusione con il Brescia ora la festa va a Reggio Calabria per il match con i padroni di casa di Inzaghi. Intanto c’è da registrare il toccante addio di Strootman a suo papà scomparso nei giorni scorsi.

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