Sanità

Il Ministero della salute che informalmente ha fatto già sapere di non avere modifiche sostanziali da richiedere
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GENOVA - A metà novembre il piano socio sanitario della Liguria andrà in Consiglio regionale per la sua approvazione dopo l'ok da parte del Ministero della Salute che ufficiosamente è già stato anticipato all'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola così come annunciato durante l'ultima trasmissione di 'Terrazza incontra la sanità' e diventerà così uno strumento di programamzione sanitaria.

La valutazione nella II commissione sanità presieduta da Brunello Brunetto è ormai arrivata alle ultime battute. Si tratta nell'investimento maggiore in sanità da 40 anni.

Il piano socio sanitario, approvato dalla Giunta lo scorso 24 marzo, rappresenta il documento di programmazione delle attività territoriali e ospedaliere per ciò che attiene gli aspetti sanitari e socio sanitari per tutta la Regione Liguria fino al 2025. Da allora è iniziato da una parte un confronto con il Ministero della salute che informalmente ha fatto già sapere di non avere modifiche sostanziali da richiedere e dall'altro un percorso di condivisione territoriale nelle cinque conferenze dei sindaci in ogni Asl. Il piano è stato oggetto di confronto con i grandi stakeholder della sanità territoriale.

Piano sociosanitario '23/'25, maggior investimento da 40 anni

Si tratta del primo piano socio sanitario post pandemia e gestito da Gratarola, assessore alla sanità da un anno. (LEGGI QUI). Segue come linee guida il decreto ministeriale 77 che riorganizza l'assistenza territoriale attraverso ospedali di comunità, case di comunità, centrali operative territoriali e il decreto ministeriale 70 del 2015 che disciplina il numero delle unità operative all'interno degli ospedali e delle aziende sanitarie.

Piano socio sanitario, Gratarola: "Ecco le principali novità"

"Fondamentale l'inizio della riorganizzazione territoriale - spiega Gratarola - non più una visione ospedalocentrica ma un grande potenziamento del territorio che è la vera sfida del futuro: il territorio deve dare risposte per lasciare agli ospedlai solo gli acuti".

"Siamo riusciti insieme ad Alisa a far capire al Ministero le peculiarità della Liguria per esempio abbiamo garantito 9 punti nascita anche se alla nostra regione ne sarebbero spettati 8; siamo riusciti a mantenere le peculiarità territoriali come la chirurgia della mano di Savona o la radiologia interventistica nello spezzino".

Tra le novità contenute nel piano sociosanitario il numero 116117 dedicato a pazienti con patologie croniche non urgenti. La Liguria è una tra le poche regioni ad averlo previsto e partirà con una sperimentazione di un anno, come richiesto dal Ministero, in Asl 1 nel mese di novembre.

Altra novità le autoinfermieristiche sperimentazione che partirà anche questa a novembre in Val Bormida e Val d'Aveto.

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Terrazza incontra la sanità - Il piano socio sanitario della Liguria

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