E' partita martedì 4 novembre in Liguria la rivoluzione del sistema dell’emergenza-urgenza regionale. Questa settimana si è cominciato con l’accorpamento del 118 del Tigullio, con sede a Lavagna, con quello di Genova, per poi arrivare entro il 2026 all’unificazione di tutte le centrali operative 118 della Liguria in un’unica struttura integrata con sede al policlinico San Martino di Genova.
Sul territorio "non è cambiato nulla"
"Dal punto di vista del cittadino non è cambiato nulla, le telefonate vengono ricevute a Genova e non a Lavagna, sul territorio i mezzi sono gli stessi: nel Tigullio due automediche a Rapallo e Lavagna e il mezzo infermierizzato a Sestri Levante. Il fatto che il cittadino non si sia accorto di nulla è frutto del lavoro degli operatori, supportati da chi ha portato avanti tutta la parte tecnologica", ha spiegato a Primocanale Paolo Frisoni, direttore 112 e 118 della Liguria.
Centrale unica 118, da domani il Tigullio si unisce a Genova
La rivoluzione si compie entro il 2026
E' il primo step di una rivoluzione più ampia a cui si sta preparando l'emergenza urgenza regionale, spiega il direttore: "Entro il 2026 tutte le centrali operative saranno centralizzate nella centrale all'interno del Policlinico San Martino: è importante standardizzare, più lavoriamo per protocolli, tutti nello stesso modo, e più riusciamo a essere efficaci. Come fa allora un operatore di Genova a gestire le telefonate della Spezia? Siamo supportati da sistemi di geolocalizzazione che ci permettono di avere in tempo reale la posizione del paziente e dei mezzi, in questo modo riusciamo in tempi molto brevi a essere efficaci nella gestione dell'emergenza".
I numeri per il futuro
Con l'accorpamento sono aumentate le chiamate ricevute a Genova: "La centrale metropolitana genovese gestiva 110mila chiamate l'anno e quella del Tigullio 25-28mila all'anno e durante la stagione estiva c'è un raddoppio delle telefonate". Ora ci si prepara con l'arrivo di un maggior numero di operatore alla centrale del San Martino: si è cominciato con l'aumento del personale, da 5 a 7 operatori nelle ore diurne. "A regime - chiude Frisoni - saremo 13-14 operatori per turno quando ci sarà la entrale unica regionale".
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