GENOVA - Aumentare le centraline in città nei punti chiave e portare avanti un tavolo mensile porto-città. Due elementi chiave che il Comune di Genova traccia per affrontare la questione della rilevazione delle emissione dei fumi dalle navi in città. In commissione consiliare a Palazzo Tursi il tema è stato affrontato nel dettaglio con la presenza di rappresentanti della Capitaneria di porto e di Arpal.
L'assessore ai Porti del Comune di Genova Francesco Maresca ha spiegato che il prossimo 17 luglio ci sarà un tavolo con un osservatorio ad hoc chiamato ad analizzare la situazione e a cui parteciperanno anche i comitati e l'health city manager Luciano Grasso. Il posizionamento delle nuove centraline potrà avvenire sulla base delle valutazioni e delle proposte anche da parte dei cittadini e dei comitati. Nel 2023 è stato evidenziato il superamento dei livelli medio annuale in due postazioni: corso Europa e via Buozzi". In queste stazioni è infatti stato superato il livello minimo di 40 microgrammi al metro cubo di No2 facendo registrare valori di 50 e 45 microgrammi di No2.
Per quanto riguarda i fumi dalle navi Arpal ha spiegato che uno studio specifico "ha permesso di stimare un contributo delle emissioni navali rispetto al particolato totale nell'ordine del 5-10%". Si parla dunque del pm10 e pm2,5. Arpal aggiunge anche che la centralina "non è in grado di dire direttamente (se l'emissione) arriva da traffico, riscaldamento, navi o altro. Oggi ci sono nuove tecniche che cercano di dare risposta a questo tipo di valutazione" ha precisato il dirigente di Arpal
. Da quanto emerso la centralina presente in via Bari ha rilevato gli stessi dati di quella di via San Francesco da Paola che non ha avuto superamenti dei livelli previsti dalla legge degli agenti inquinanti.Qualità aria in Liguria, la situazione: entro 2024 pronto nuovo modello di misurazione - Leggi qui
"Quando si parla di impatto di fumi navali stiamo parlando di un qualcosa di estremamente complesso - precisa il dirigente Arpal -. Ogni evento associato a questa materia generalmente è un qualcosa che è circoscritto alle aree delle sorgenti e la durata (del fenomeno) è relativamente breve e non è tale da determinare i superi dei limiti previsti" ha precisato in commissione Lottici. Arpal spiega anche che in Liguria sono presenti 43 centraline.
La Capitaneria di porto ha sottolineato le misure entrare in vigore che aiutano a limitare le emissioni come la normativa che impone alle navi che si preparano a entrare in porto, una volta arrivate a 3 miglia dalla costa di passare a un combustibile a minor impatto. Si tratta del Genoa Blue Agreement che permette l’utilizzo di combustibili a basso tenore di zolfo nei porti di Genova e Savona.
"Passare da un combustibile pesante a uno leggero ha un impatto su quello che sono i particolati, mi sembra che un certo miglioramento si inizi a intravedere" spiega la Capitaneria. Altro elemento rimarcato è quello dello sviluppo tecnologico. Non solo il passaggio all'elettrico in gradi di fatto di azzerare le emissioni, ma anche l'importanza dei new fuel "che possono abbattere le emissioni dal 50 al 75% pur utilizzando un ciclo endotermico".
Negli scorsi mesi il difensore civico della Regione Liguria Francesco Cozzi aveva inviato una lettera all'Autorità portuale dove si chiedeva il cronoprogramma dei lavori dell'elettrificazione delle banchine. A Genova tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025 dovrebbe essere elettrificato il Terminal Crociere Traghetti che permetterà di completare il percorso di elettrificazione. Anche nel porto di Savona prosegue il lavoro di elettrificazione delle banchine.
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