Come un velista in acque - spera non troppo agitate -, Marco Bucci ha lasciato il timone di palazzo Tursi dopo sette anni e mezzo da primo cittadino, per approdare definitivamente in piazza De Ferrari. Alla guida del Comune è pronto a subentrare Pietro Piciocchi, fedelissimo di Bucci, vicesindaco reggente (da oggi). Un passaggio di consegne che è stato ufficializzato nella giornata odierna, nell'ultimo consiglio comunale del sindaco di Genova. Alle 16.16 Marco Bucci non è più sindaco di Genova, decade così la sua carica a palazzo Tursi, la reggenza passa al vicesindaco Pietro Piciocchi, con 38 voti favorevoli, come da delibera.
Il saluto di Carmelo Cassibba
Il consiglio comunale continuerà a portare avanti le pratiche amministrative, come confermato e anticipato nei giorni scorsi dal presidente Carmelo Cassibba. “Il consiglio comunale, con il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, continuerà nel regolare svolgimento delle proprie attività per garantire ai cittadini il proseguimento dei lavori, fondamentali per la vita della nostra città” ha dichiarato la seconda carica di palazzo Tursi. Parole dal miele per il lavoro svolto in questi anni da Bucci, quelle del suo presidente del consiglio comunale. “La sua dedizione e il suo spirito di servizio resteranno un punto di riferimento per chiunque si impegni per il bene dei genovesi - ha commentato Cassibba -. Con l'elezione a presidente di Regione Liguria, incomincia una nuova sfida, ma sono certo che saprà continuare a servire la nostra terra con la stessa passione e competenza che lo hanno contraddistinto finora. A lui vanno i miei più sinceri auguri di buon lavoro in questa nuova e prestigiosa carica”.
Le parole commosse di Bucci
“Sono sicuro di aver fatto il mio dovere, quindi andiamo avanti così, sono sicuro che lasciamo il Comune in buone mani e la giunta con Piciocchi porterà avanti il lavoro iniziato insieme, e lo farà bene - le parole commosse dell’oramai ex sindaco di Genova Marco Bucci -. L’obiettivo è quello di concludere i progetti, che sono ancora a metà e invece queste cose vanno fatte per dare a Genova più eccellenza e qualità di vita”. Lo scopo "era quello di fare ancora di più, di portare a compimento tutto, nonostante il tempo sia scaduto, come sindaco di Genova, dopo il passaggio in piazza De Ferrari. “Non vedo l’ora di salire sulla funivia e di andare sui forti” commenta quasi sognante Marco Bucci. Dal crollo di ponte Morandi al covid, il sindaco di Genova le definisce “cose che non si sarebbe mai aspettato di dover affrontare”. “Abbiamo restituito la fiducia ai genovesi, qui si parlava di Genova che doveva declinare e che doveva gestire il declino, ma in realtà non è stato così - ha aggiunto Bucci -. Quindi bisogna andare avanti, questo è quello che si deve fare”. E in chiusura è arrivato l’endorsement (e non è una novità) al vicesindaco reggente Piciocchi sulla sua potenziale candidatura a sindaco di Genova.
La reazione dei consiglieri di opposizione
Diversi gli interventi dei consiglieri di minoranza, che in modo più o meno soft hanno “salutato” l’oramai ex sindaco di Genova Marco Bucci.
Filippo Bruzzone, capogruppo della Lista Rossoverde: “Lei ha fatto della povertà e delle debolezze una colpa, noi siamo litigiosi, campo largo e stretto, ma abbiamo principi comuni che viviamo sulla nostra pelle. Non stiamo insieme per convenienza e spartizione di potere. Ahimè lei è anche il mio presidente. Mattia Crucioli, capogruppo di Uniti per la Costituzione: “Lei ha incarnato per anni il Sindaco di Genova, è stato rappresentativo, ha sempre messo la faccia nelle sue scelte e ha convinto i liguri a votarlo. Riconosco democraticamente che ha fatto quello che era chiamato a fare, anche se non ha ammorbidito le mie posizioni che ho sempre presentato qui in aula, le auguro un buon lavoro per la regione, l’obiettivo comune che dobbiamo avere tutti per fare buona politica. Come arrivarci, ognuno lo interpreta in modo diverso. Accetti in maniera più pacata le critiche, se posso darle un consiglio”. Cristina Lodi, consigliera comunale e segretaria regionale di Azione: “Doverosi gli auguri di buon lavoro ma è stato faticoso stare in quest’aula in questi anni, dove non c’è mai stato dialogo o dove non si è mai chiamata in causa la minoranza quando ha presentato idee e progetti, mai un riconoscimento di questo aspetto. Non sono a favore di chi interrompe i percorsi iniziati e non rispetta le istituzioni ma devo dire che il centrodestra non aveva altri candidati (per la Regione ndr)”.
Le prime parole del vicesindaco reggente Piciocchi
A chiudere il ciclo di Marco Bucci l’applauso dell’aula rossa, alla quale hanno preso parte tutti i consiglieri di maggioranza, gli assessori e i consiglieri di minoranza Arianna Viscogliosi, in quota Italia Viva, e Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione). Non si sono alzati in piedi e non hanno applaudito tutti gli esponenti della minoranza, compreso Stefano Costa, ex Forza Italia, oggi nel Gruppo Misto. A prendere la parola il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi: “Nella mia qualità di vicesindaco assumo le funzioni di reggente fino a nuove elezioni. Entro l’arco temporale previsto per il ritorno alle urne non ci sono arresti delle attività in campo al suo sostituto. Il ruolo non corrisponde a un simulacro del sindaco ma rappresenta la guida dell’ente con conseguenti responsabilità che io tengo ad assumere, con doveri verso la città stessa. Insieme ai colleghi che mi affiancano desideriamo interpretare il ruolo del governo cittadino in modo credibile e autorevole, in modo importante e che corrisponda al superiore interesse pubblico. Genova non merita una guida timida e spenta, e senza visione. Desidero ringraziare Marco Bucci per la fiducia e l’affetto che mi ha sempre manifestato, lui si è speso senza riserve e ha dimostrato di essere sempre al servizio di tutti. Con lui viene lasciata un’eredità gigantesca: sono tre le lezioni che con lui ho imparato. Coraggio, visione e fiducia”.
Le nuove nomine
Della giunta, oltre al vicesindaco reggente Piciocchi che tiene le deleghe al Bilancio e agli Indirizzi strategici delle società partecipate, fanno parte 11 assessori, con due nuovi ingressi: l’architetto Ferdinando De Fornari, 63 anni, già direttore dell’area tecnica Lavori pubblici del Comune di Genova, da poco in pensione che avrà le deleghe ai Lavori pubblici, manutenzioni e grandi progetti; le Politiche sociali, famiglia, terza età, giovani e disabilità andranno a Enrico Costa, 71 anni, già presidente della Fondazione Centro di Solidarietà Bianca Costa Bozzo Onlus, del Centro di Solidarietà di Genova Coop. Soc., della Fondazione Opera CEIS Genova (già Associazione Centro di Solidarietà di Genova) e CEIS Genova Impresa Sociale S.r.l.
Invariate le deleghe dell’assessore Paola Bordilli che, oltre al Commercio, Artigianato e Tradizioni e altre deleghe, avrà anche i Rapporti con i Municipi, sussidiarietà orizzontale, ascolto e valorizzazione territori, benessere animali. Confermate le deleghe anche all’assessore Sergio Gambino che, oltre a Sicurezza, Polizia Locale e Protezione civile e Volontariato, avrà la Mobilità sostenibile, come regolamentazione del tpl e Amt, già dell’ex assessore Matteo Campora, eletto consigliere regionale. Confermate anche le deleghe dell’assessore Alessandra Bianchi che oltre allo Sport, Impianti sportivi e Turismo, avrà anche il marketing territoriale, le palestre scolastiche, rapporti con Coni, associazioni e federazioni sportive.
All’assessore Francesco Maresca restano invariate le deleghe a Porto, Mare, Patrimonio con una specifica nella partecipazione alla pianificazione del piano regolatore portuale. All’assessore Marta Brusoni restano le deleghe ai Servizi civici, Personale e viene rafforzata la delega all’Informatica con riferimento all’applicazione dell’intelligenza artificiale, Smart City e rapporti con l’IIT, nell’ambito delega servizi informativi. Nuova delega per l’assessore Francesca Corso a cui, oltre a mantenere le Pari opportunità, vanno le Politiche dell’istruzione 0-6, sistema integrato, consulta genitori, le relazioni sindacali della scuola, le politiche formative, l’edilizia scolastica e l’integrazione scolastica per gli alunni con disabilità, abbattimento liste di attesa, rapporti Giunta - Consiglio e città metropolitana. Invariate le deleghe dell’assessore all’Urbanistica, Demanio, Sviluppo economico, sviluppo tecnologico e Rapporti sindacali Mario Mascia a cui è affidata anche la nuova delega alle crisi industriali. All’assessore Mauro Avvenente, oltre ai Centri storici, vengono affidate le deleghe all’Economia circolare, Ambiente e agli Indirizzi operativi di Amiu. All’assessore Lorenza Rosso - come anticipato venerdì scorso da Primocanale - è affidata la delega alla Cultura, Musei, Teatri e le vengono confermate l’Avvocatura e Affari Legali.
L'assessore alla Cultura del Comune di Genova si "pesca" nella giunta
La reazione dell'opposizione
"Le parole del Vicesindaco Reggente del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, non possono che generare una forte preoccupazione", attacca Simone D'Angelo, segretario PD Genova e Consigliere Regionale della Liguria in una nota. "Da una parte appare sconcertante cogliere la volontà di un colpo di mano per evitare la regolare convocazione delle elezioni nella primavera del 2025. Dall’altra lascia quantomeno spaesati vedere il protagonista indiscusso dello smantellamento dei servizi sociali, dello svuotamento del servizio di prossimità dei municipi, nonché alfiere dell’idea di una città pronta a penalizzare chi rimane indietro per favorire pochi privilegiati, parlare di una nuova stagione".
"L’ipocrisia di chi oggi si propone come il buon padre di famiglia disponibile al dialogo, si scontra però con il primo atto: una nuova giunta che distribuisce deleghe al servizio della campagna elettorale agli esponenti dei partiti, della maggioranza, e suddivide in maniera surreale le altre, con evidenti contraddizioni. L’unica notizia di giornata è che la campagna elettorale di Piciocchi è iniziata, sulla schiena dei genovesi e a carico dei contribuenti", prosegue.
IL COMMENTO
Contro la Genova del Maniman subito nuovo Galliera e Erzelli
Sampdoria, la nave affonda e suona l'orchestra del Titanic