Politica

La Liguria è la regione più indietro con il solo 47% dei lavori in corso
2 minuti e 0 secondi di lettura

GENOVA - Il piano della banda ultra larga arriva in consiglio regionale, a seguito della denuncia da parte della Corte dei Conti sui ritardi dello stato di avanzamento del piano. La connessione veloce con la fibra doveva essere pronta entro il 2020, ma a oggi tutti i cantieri in Italia sono fermi al 74%. La Liguria, secondo i dati forniti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, è la regione più indietro, con lo stato di avanzamento dei cantieri bloccato al 47%. Su 198 comuni liguri che devono essere raggiunti dalla fibra cablata, 36 risultano con i cantieri terminati e connessi alla rete, 63 con i lavori eseguiti ma non ancora connessi perché manca il collegamento tra le reti locali e quella nazionale, e infine 99 comuni con i cantieri ancora in corso o in partenza.

“Regione Liguria, pur non avendo alcun ruolo decisionale o operativo nell'ambito del progetto nazionale Banda Ultra Larga che vede Infratel Italia S.p.A. come soggetto attuatore a livello nazionale e Oper Fiber S.p.A come soggetto realizzatore sul territorio ligure, sta facendo tutto il possibile per colmare il gap che si è venuto a creare. È infatti utile ricordare che le Regioni in questa strategia siano state, dall'allora Governo Renzi nel 2015, estromesse dalla gestione e spogliate dei fondi necessari per un'impostazione centralizzata - spiega l’assessore allo Sviluppo economico Alessio Piana -. Nonostante questo, insieme alla propria società Liguria Digitale, Regione Liguria ha fornito supporto a Open Fiber, a Infratel e ai Comuni per agevolare lo svolgimento del progetto al massimo livello possibile attuando un'importante opera di facilitazione nei rapporti con il territorio”.

A fine febbraio scorso, la Corte dei Conti ha chiarito che il piano per la Banda Ultra Larga risulta carente alla radice negli aspetti organizzativi e di controllo, fattori nettamente aggravati dal Covid e dalla carenza di personale specializzato oltre che dalla scarsa conoscenza del territorio e che sulla gara 2 per il territorio di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta sono già stati applicati 6,2 milioni di euro di penali, pari all'11,4% delle penali applicate sull'intero territorio nazionale, segno di chiare responsabilità del concessionario.

“Di contro è evidente come Regione si sia sempre fatta parte attiva sul tema della Banda Larga e abbia cercato di accelerare il più possibile il processo di digitalizzazione del territorio, rendendosi disponibile per anni a quella collaborazione e coordinamento che proprio adesso auspica la Corte dei Conti in conclusione della citata delibera” ha aggiunto l’assessore Piana.