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GENOVA - Non convince l'opposizione il progetto del tunnel subportuale che è stato oggetto di una commissione consiliare a Palazzo Tursi per approfondire i dettagli sull'opera che dovrebbe portare anche all'abbattimento della sopraelevata nella parte a Levante. Nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione che in commissione ha ribadito che la strada Aldo Moro verrà abbattuta soltanto dopo che il tunnel verrà realizzato, secondo il senatore del Partito Democratico e vicepresidente della commissione trasporti Lorenzo Basso "bisognerebbe prima realizzare il tunnel, poi valutare gli eventuali flussi di traffico e decidere di abbattere la sopraelevata. Per fare questo, è necessario modificare il progetto: altrimenti, la parte centrale della sopraelevata da progetto è prevista in via di demolizione, quindi non sarà più un dibattito che si farà, ma un dibattito che è già finito". 

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La proposta del senatore del Pd è di dividere l'opera in due lotti, il primo con la realizzazione del tunnel, il secondo "potrebbe essere quello della costruzione del raccordo per via Madre di Dio: in questo modo, le risorse potrebbero essere in alternativa destinate alla manutenzione della sopraelevata, se si decidesse di mantenerla". Anche perché la soluzione non gioverebbe al traffico cittadino, viste le ultime modifiche apportate dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici che "ha imposto ad Autostrade modifiche sulle corsie di emergenza, tanto che il tunnel avrà un flusso di traffico inferiore a quello dell'attuale sopraelevata".

"Ad oggi la priorità è liberare Genova e la Liguria dal traffico e dalle code che stanno impedendo lo sviluppo della nostra città e lo sviluppo del turismo. Ben venga fare il tunnel. Ma il tunnel deve consentire il mantenimento anche della sopraelevata oppure di lasciar scegliere ai genovesi"

E quello che i consiglieri d'opposizione chiedono è proprio di mantenere anche la strada Aldo Moro, in modo tale di avere più corsie a disposizione più opzioni differenti e una viabilità davvero più scorrevole, specialmente se modificando sulla carta i progetti originari non fosse necessario abbattere questa infrastruttura. Se non ci fossero evidenti modifiche che garantiscano tutto questo, il Pd con Lorenzo Basso è pronto anche a intervenire a Roma in aula, dato che "il progetto non è un progetto qualsiasi. È un progetto che andava a ristorare i danni che l'abbattimento del ponte Morandi ha causato alla città di Genova e non solo".

"Oggi siamo tutti bloccati nel traffico a causa delle inadempienze di Società Autostrade negli ultimi 15-20 anni"

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Senza contare che i tempi di realizzazione del tunnel previsti sono per ora per il 2029: stiamo parlando di un'opera quindi che non risolverà nell'immediato futuro di smaltire meglio il traffico merci che arriva dal porto o di risolvere l'isolamento infrastrutturale causato dai km e km di cantieri. "Ci sono ben altre priorità e a quelle priorità bisogna dare seguito. Altrimenti ci muoveremo anche chiedendo atti di indirizzo forti, andando a richiedere nuovamente al governo di intervenire. Perché Genova è la sesta città d'Italia per abitanti, la quarta per Pil e non può essere bloccata dalla realizzazione di alcune opere che in questo momento non sono la priorità per i cittadini genovesi".