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Sono confermati gli 89 milioni di euro per la rigenerazione urbana e tutta l'operazione del Campasso e di Fegino per quanto riguarda il nodo ferroviario, a questi si aggiunge la promessa di 100 mln del ministro Salvini
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GENOVA - "Certosa può diventare il primo quartiere smart city della città di Genova". A dirlo e soprattutto ad auspicarlo il presidente del municipio Val Polcevera Federico Romeo. Per farlo però, sarà necessario partire dai 189 milioni di euro di investimento per la stessa Val Polcevera. "Sono confermati gli 89 milioni per la rigenerazione urbana e tutta l'operazione del Campasso e di Fegino per quanto riguarda il nodo ferroviario, a questi si aggiunge la promessa di 100 mln di euro che il ministro Salvini ha dato in commissione al Senato. In questi giorni se ne sta occupando anche il nostro senatore Lorenzo Basso. Da una promessa, speriamo siano una certezza questi soldi" spiega a Primocanale il presidente Romeo. E per farsi trovare pronti, da febbraio prenderanno il via quattro appuntamenti, aperti alla cittadinanza, per affrontare il dibattito sulla rigenerazione urbana.

L'obiettivo è quello di indicare i punti fondamentali sui cui bisogna basare la rigenerazione. Interessati i quartieri di Certosa, Rivarolo, Fegino e la zona di Trasta. "Sarà necessario - spiega Federico Romeo - mettere insieme i vari punti, con l'arrivo della metropolitana e il problema della ferrovia che per noi è una servitù, ma bisogna rimettere in piedi il quartiere". Da un nuovo polo scolastico al liceo scientifico tecnologico, passando per la città dei mestieri e la rigenerazione del civ di Certosa, fino ad arrivare al recupero di villa Pallavicini. Numerosi i progetti in cantiere, a questi si aggiunge l'arrivo di nuove aziende per rilanciare l'intero municipio. "L'arrivo della metropolitana fino in piazza Pallavicini sarà per noi fondamentale perché permetterà di creare aree di interscambio che possano collegare tutti i quartieri della Val Polcevera" ribadisce il presidente Federico Romeo.

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"Certosa come la piccola Parigi a Genova", così ricorda con orgoglio Romeo. "Prima della famosa via Sestri, Certosa era già avanti. C'era una qualità dei negozi straordinaria, questo poi è andato lentamente a scomparire, non si è verificato quel cambio necessario. Nel frattempo è sceso il mercato immobiliare e il degrado invece è aumentato. Adesso, o invertiamo il trend o rischiamo di dare la mazzata finale". In queste settimane il municipio Val Polcevera, con il suo presidente, ha risollecitato il Comune per poter aiutare e sostenere i commercianti che hanno i propri negozi adiacenti alla metropolitana e che "aspettano sostentamenti da due anni" rimarca Romeo. L'obiettivo quindi, per far nascere il primo quartiere smart city di Genova, è quello di dare nuova vita a Certosa, rilanciando i servizi e il mercato immobiliare, e attirando nuovi investitori. Così, la piccola Parigi potrebbe tornare a far sognare e innamorare sotto la Lanterna. 

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