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Presentata una interpellanza alla Camera da Cavo di Noi Moderati: "Preoccupati per il blocco di 145 aziende dell'indotto e per il futuro degli stabilimenti, compreso quello di Genova".
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ROMA - "Il governo non accetterà di mettere a disposizione nuove risorse senza un cambio di passo da parte di Acciaierie d'Italia e senza che l'azienda riprenda a breve sia le attività sospese che gli ordini per le imprese dell’indotto": è la risposta del sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy, Fulvia Bergamotto, a una interpellanza presentata alla Camera da Noi Moderati e discussa da Ilaria Cavo dopo che 145 aziende che ruotano attorno agli stabilimenti dell'ex Ilva hanno ricevuto, a metà novembre, una lettera con cui sono state sospese dalle loro attività in fabbrica.

"Si parla di oltre 2500 lavoratori a rischio - ha spiegato Cavo - e sebbene Acciaierie d'Italia abbia comunicato che si tratta di un provvedimento temporaneo che dovrebbe concludersi a gennaio, dovuto a un rallentamento della produzione da parte della maggior parte dei clienti dello stabilimento di Taranto, siamo fortemente preoccupati". Il problema, infatti, non riguarda solo il principale polo di produzione, quello pugliese, ma anche gli altri centri come quello di Genova. Non a caso è già scoppiato il problema di Sanac, azienda dell'indotto, controllata dal ministero delle Imprese con un sede anche a Vado Ligure, il cui fatturato dipende al 60% dai rapporti con Acciaierie d'Italia. "Ha il bilancio in attivo - ha ricordato Cavo - ma rischia di essere messa in difficoltà per i tagli delle commesse dell'ex Ilva, cioè di un'altra azienda controllata dallo Stato".

"La situazione è difficile - ha ammesso nella sua risposta il sottosegretario Bergamotto - ma il Governo si è già attivato per affrontare la questione occupazionale, intanto prolungando la cassa integrazione anche per i lavoratori non assunti da Acciaierie d'Italia e rimasti in carico all'ex Ilva in amministrazione straordinaria. Abbiamo stanziato 19 milioni per questo. Inoltre - ha aggiunto - occorre attivare il miliardo di euro stanziato nel decreto Aiuti bis per garantire una produzione in linea con gli obiettivi previsti dall'accordo di investimento, riassoribire i lavoratori e rilanciare la siderurgia in Italia, ritenuta fondamentale da questo governo".