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SAVONA - Botta e risposta tra il sindaco di Savona Marco Russo e il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

Il tutto è iniziato con una lunga missiva da parte del sindaco della città ligure, che in chiusura chiede la presenza del governatore "a una seduta del Consiglio Comunale o della Commissione competente", esprimendo tutte le preoccupazioni per i problemi della sanità savonese. Dopo aver dato atto che la visita del governatore all'ospedale San Paolo è stata sostanzialmente "un riconoscimento dell'importanza del nosocomio savonese" il sindaco sottolinea tutte le sue perplessità su alcuni punti nodali come il rischio della chiusura o di una limitazione del punto nascite a Savona che, scrive "appare quasi una provocazione".

Poi la chiusura della chirurgia pediatrica del San Paolo, in forza del progetto del cosiddetto "Gaslini diffuso che, allo stato - scrive Russo -, si traduce esclusivamente in un ingiustificato e assurdo indebolimento dell'Ospedale del capoluogo di Provincia" e infine il Piano Socio Sanitario del quale "le amministrazioni locali nulla sanno, nonostante le reiterate richieste. La programmazione ospedaliera e, soprattutto, la rete territoriale socio sanitaria - sottolinea il sindaco - non possono non prevedere un coordinamento delle politiche regionali con quelle comunali". Russo infine ha dopo sottolineato "la necessità che Regione e capoluogo debbano mantenere un rapporto costruttivo nell'interesse del nostro territorio, come ritengo sia doveroso per chi ricopre cariche istituzionali, al di là della diversità di opinioni sui diversi temi". Preoccupazioni che hanno spinto Russo a scrivere la lettera e invitare Toti a un incontro con il Consiglio comunale per affrontare temi "che riguardano il nostro ospedale e che toccano punti strategici per il futuro della città".

La risposta del presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità non si è fatta attendere: "I temi posti dal sindaco di Savona sono i medesimi trattati pochi giorni fa nell'incontro, partecipato, che ho avuto con i rappresentanti di quel territorio. Spiace che il primo cittadino non abbia potuto essere presente. Rispetto a quanto detto in quella giornata, non ci sono rilevanti novità. Il direttore generale della Asl rimane comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti, sapendo che si tratta di tematiche non da Consiglio comunale ma oggetto delle indispensabili valutazioni tecniche, in corso". Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti risponde alla lettera del sindaco di Savona Russo.

In particolare - si legge nella nota -, "grazie al Pnrr al territorio della Asl2 sono destinati circa 28,5 mln di euro per l'acquisto di nuove apparecchiature all'avanguardia, interventi infrastrutturali di adeguamento antisismico, la digitalizzazione dei Dipartimenti di emergenza del San Paolo e del Santa Corona oltre che per l'edilizia sanitaria, legati anche all'ex articolo 20 della legge finanziaria del 1988. A Savona, presso la sede del Distretto di Via Collodi, troveranno spazio una delle sei Case di Comunità e una delle tre Centrali Operative Territoriali previste dal Pnrr nel savonese: "L'obiettivo - spiega Toti - è arrivare a un cambio di paradigma che offra ai cittadini una rete diffusa di risposte ai loro bisogni di salute con al centro le case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali operative territoriali in grado di riqualificare la sanità del territorio e garantire una presa in carico molto più efficace".

Per quanto riguarda il progetto Gaslini Liguria, Toti spiega che "è stato avviato dal 1° luglio attraverso l'integrazione delle pediatrie presenti in Asl2, al Santa Corona e al San Paolo, attraverso lo sviluppo strategico e innovativo dell'Istituto Gaslini di Genova, per garantire performance più elevate per tutti i bimbi liguri. Credo quindi che parlare di 'indebolimento' dell'ospedale sia del tutto fuorviante e fuori luogo: il Gaslini è un fiore all'occhiello della sanità pubblica ligure e la messa a sistema delle sue professionalità ed eccellenze, anche nell'ambito della ricerca scientifica, è un valore aggiunto per tutti i liguri, come ogni genitore comprende perfettamente".

In merito al centro Ictus, "come noto, i lavori del Centro Ictus di Savona hanno subito ritardi a causa della pandemia e della situazione internazionale che - prosegue Toti - hanno determinato conseguenze sulla fornitura dei materiali e sulla esecuzione dei lavori in tutto il Paese. Avrà 4 posti con monitoraggio 24 ore su 24 del paziente e sarà posizionato all'interno di Neurologia. Il reparto, temporaneamente è stato collocato al 1° piano del Monoblocco per attivare aree di degenza destinate all'assistenza di pazienti Covid, verrà trasferito al 7imo piano del monoblocco con una dotazione di 24 posti letto (compresi i 4 del Centro Ictus), in locali ristrutturati, che saranno completati nelle prossime settimane, per un importo lavori di circa 1 mln e 400 mila euro. Nel mese di agosto - conclude - arriveranno gli arredi, a settembre sarà pronto per l'apertura, grazie anche all'assunzione di 2 neurologi, 2 infermieri e 2 oss".

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