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Le Regioni chiederanno al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, allo scopo di dare priorità all'uso umano e agricolo della risorsa idrica, e di mettere a disposizione risorse, anche del Pnrr, per creare nuovi invasi. Inoltre è sul tavolo la la possibilità di ordinanze regionali per razionare l'acqua al Nord, come il divieto di riempimento delle piscine e privilegiare l'uso dell'acqua per i fabbisogni primari. E' una delle ipotesi, secondo indiscrezioni, sul tavolo della Commissione delle politiche agricole della Conferenza. L'intenzione dei governatori, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe di chiedere in maniera compatta al Governo lo stato di emergenza al Nord. In alcuni territori, inoltre, ci sarebbero già accordi con le aziende energetiche per l'aumento della percentuale di uso di acque lacustri a scopi umani o agricoli. 

Stato di emergenza e fondi Pnnr sono i punti qualificanti dell'anticipazione fornita all'Ansa dall'assessore veneto all'Agricoltura, Federico Caner, coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni. Questi punti sono stati inseriti all'Ordine del Giorno della Conferenza delle Regioni, previste per dopodomani, mercoledì 22 giugno.

"Quello dell'emergenza - ha proseguito Caner - riguarda tutte le Regioni del Nord; noi come Veneto lo avevamo già richiesto settimane fa ma non eravamo stati ascoltati. La dichiarazione serve ad attivare le disposizioni di legge che prevedono l'uso prioritario dell'acqua per l'alimentazione e l'agricoltura, escludendo quello per la produzione di energia, così da evitare richieste di risarcimenti per i mancati guadagni alle compagnie".

Negli scorsi giorni, il Veneto ha stretto un accordo con Enel per il rilascio di 7 metri cubi d'acqua al secondo, per 10 giorni, dal lago del Corlo, bacino che si trova ad Arsiè (Belluno). "Ma finito questo periodo - nota Caner - se non pioverà il problema si ripresenta. Il prelievo d'acqua dai laghi pone dei problemi al turismo, ovviamente, ma in questo caso la priorità è un'altra".

Il secondo punto è relativo all'utilizzo di fondi, anche del Pnrr, per iniziare a creare nuove infrastrutture per l'accumulo d'acqua, "ad esempio - ha precisato Caner - per l'impermeabilizzazione delle cave dismesse e la costruzione di strutture per canalizzare le acque. Questo comporterà costi molto elevati, ma serve per l'oggi e per il futuro, anche per prevenire inondazioni in caso di precipitazioni abbondanti".