GENOVA-15 luglio, questa è la data fissata da Marco Bucci per licenziare la nuova Giunta comunale: entro quella data saranno riempite tutte le caselle e saranno note le scelte del sindaco su possibili nuovi assessorati. Il percorso è tracciato, valgono gli accordi intercorsi tra i partiti e i risultati elettorali ma non mancheranno le soprese.
Iniziamo con le certezze: Pietro Piciocchi sarà il vicesindaco, carica già ricoperta per un breve periodo della scorsa consigliatura, in sostituzione di Stefano Balleari (eletto al consiglio regionale) e poi a sua volta sostituito da Massimo Nicolò di Fratelli d’Italia (come Balleari) per ripristinare gli equilibri politici in seno alla squadra di governo. Nel secondo mandato il posto di Piciocchi è blindato da un accordo sottoscritto prima del voto: il partito di Giorgia Meloni (e Matteo Rosso in Liguria) ha accettato, su richiesta di Bucci, di rimettere alla scelta del sindaco il nome del suo vice che, appunto, sarà Piciocchi. L’assessore uscente, del resto, si è anche guadagnato il ruolo nelle urne, essendo il più votato nella coalizione di centro destra.
Altro esponente certo di ricoprire un incarico è Sergio Gambino: il suo nome è stato oggetto di un secondo accordo tutto interno a Fratelli d’Italia che aveva accettato, in deroga alle regole in uso nel partito, di proporlo per un assessorato anche in caso di cattivo risultato nelle urne. Ora che Gambino è entrato in consiglio come primo degli eletti della sua lista, il suo assessorato è certissimo: potrebbe occuparsi di sicurezza oppure potrebbe occupare quella posizione di assessore al sociale di cui si è molto parlato in campagna elettorale. I posti in giunta per Fratelli d’Italia potrebbero essere tre: un secondo tassello dovrebbe essere occupato da Alessandra Bianchi, avvocato civilista, ex calciatrice di serie A, che con 664 preferenze è la seconda più votata in Fratelli d’Italia. Fiducioso in un posto di rilievo anche Valeriano Vacalebre, più difficile la posizione di Laura Gaggero, assessore uscente al marketing territoriale, che si è piazzata quinta di lista: lei è certa di un seggio in consiglio ma è molto meno sicura del possibile ruolo di governo, ma potrebbero esserci sorprese.
Nella lista del sindaco, oltre al già citato Piciocchi, è certo di entrare anche il super assessore uscente Matteo Campora: più indietro nelle preferenze c’è Lorenza Rosso ma il sindaco nutre per lei una stima profonda e, conoscendo la sua attenzione alle competenze, i rumor politici la danno in pole position per tornare in giunta. Possibili assessori anche i due ‘esterni’, Mauro Avvenente e Davide Falteri: probabile che almeno uno dei due ottenga un assessorato.
Nella lista Toti ha ben performato nelle urne l’assessore uscente Francesco Maresca: il risultato elettorale dovrebbe garantirgli la riconferma al ruolo già ricoperto negli ultimi anni, quello di assessore allo Sviluppo economico del porto di Genova. Risultato eccellente anche per Nicholas Gandolfo, che è il più votato nella sua lista: posto quasi certo anche per una donna che sarà scelta tra Federica Cavalleri e Marta Brusoni, vicine anche nelle preferenze ottenute. Attenzione anche a Daniele Pallavicini: è leggermente indietro nelle preferenze ma è molto stimato e potrebbe essere un nome da tenere in considerazione. Tiziana Lazzari è arrivata sesta in lista ma è un’altra figura di rilievo in città e non può essere esclusa a priori.
Nella Lega certissima di entrare è Paola Bordilli: l’assessore uscente a commercio e centro storico è risultata prima degli eletti della sua lista e avrà un posto in giunta. Molto ben piazzata anche un’altra donna del partito, Francesca Corso. Va tenuta in considerazione anche perché Bucci dovrà comporre la sua squadra tenendo conto della legge sulla rappresentanza dei due sessi: le donne non possono essere inferiori al 40% del totale dei nuovi assessori.
Un assessorato, infine, potrebbe andare anche a Forza Italia: in questa lista il primo degli eletti è l’avvocato Mario Mascia. Da considerare, comunque, che oltre alla giunta è disponibile il prestigioso incarico di presidente del consiglio Comunale: altro tassello che potrà accontentare le ambizioni di uno dei partiti della coalizione.
IL COMMENTO
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