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GENOVA - Botta e risposta in Regione Liguria tra il consigliere del Pd Luca Garibaldi e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola. "Non è vero che la Liguria è la seconda regione italiana per incidenza da infezione di Aids, ma è perfettamente in linea con la media nazionale. L’alto numero di casi registrati è dovuto al fatto che l’ambulatorio HIV della Clinica di malattie infettive dell’Ospedale San Martino diretto dal professore Matteo Bassetti è stato il primo ad aprire durante la pandemia, nell’aprile 2020, ospitando da allora numerosi pazienti provenienti da altre regioni” ha spiegato Gratarola.

Garibaldi aveva criticato la campagna promossa dalla Regione per sensibilizzare alle corrette misure da adottare contro l'Aids. "Sul nostro territorio si fanno pochi test, manca un'informazione capillare e adeguata al nostro tempo che parli dei rischi di contrazione di malattie sessualmente trasmissibili, ma anche della profilassi pre esposizione, la PrEP" ha detto Garibaldi.

La risposta dell'assessore Gratarola è stata netta: "La Liguria è fra le poche regioni italiane ad offrire gratuitamente il test HIV alle persone ricoverate in ospedale e, da anni, si lavora per garantire questo importantissimo servizio, a cui si aggiunge quello, altrettanto importante, della fornitura gratuita della pillola pre-esposizione a chi ne fa richiesta: uno strumento in più per tutte quelle persone che contraggono rapporti a rischio".

Garibaldi ha parlato di "messaggi retrogradi e offensivi" all'interno della campagna. "Non vedo quale sia il problema della rappresentazione di una banana annerita - spiega Gratarola -. Si tratta di un messaggio forte e adeguato ai tempi che rappresenta un efficace strumento di informazione e sensibilizzazione sull’utilizzo dei contraccettivi. Siamo di fronte dunque a critiche strumentali che respingiamo fermamente".

“La Conferenza delle Regioni, dopo aver collaborato durante il Covid a gestire le scelte anche difficili fatte da questo Paese, oggi rivendica un ruolo deciso e unitario, senza sfumature e colori politici ma con la ferma volontà di rappresentare territori che molto spesso vengono poco consultati sulle scelte di politica generale del Paese. Speriamo che questa giornata possa portare ad un proficuo 2023 in vista di un’autonomia differenziata che molte Regioni richiedono, tra cui la Liguria, e a un sempre maggior utilizzo in sinergia di tutti i fondi che arriveranno e che devono servire a colmare un gap strategico, che in molti settori comincia a farsi sentire”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che oggi a Milano ha partecipato alla prima giornata de ‘L’Italia delle Regioni’, l’iniziativa organizzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per valorizzare la ricchezza, l’identità e la specificità dei territori italiani, oggi a Palazzo Lombardia Milano e domani, martedì 6 dicembre, a Villa Reale a Monza alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Toti ha coordinato uno dei tavoli di lavoro a Palazzo Lombardia sul tema ‘Le Regioni e le reti’ a cui hanno partecipato anche i presidenti di Marche, Francesco Acquaroli, e Basilicata, Vito Bardi, oltre al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini

“Oggi a Milano – conclude il presidente Toti – si è svolto quindi un confronto importante tra tutti i Governatori, con le Regioni riunite in un momento importante per il Paese visto che siamo di fronte alla fase in cui il PNRR vede la sua applicazione, con tutte le opportunità che questo pone al Paese. Siamo davanti ad una nuova sfida rilanciata dal Governo sull’autonomia differenziata, sui modelli di governance e sui modelli di interlocuzione tra il Governo centrale e le Regioni che da molto tempo rivendicano una maggior possibilità di scelta sulle politiche nazionali, energetiche, della logistica e non solo. Un tempo in cui dobbiamo programmare i nuovi fondi europei, i fondi a sostegno delle imprese, per le politiche attive del lavoro, per i fondi di sviluppo e coesione, per le infrastrutture, per la formazione professionale, la competitività e la ricerca in settori in cui le Regioni hanno molto da dire”.
Il presidente Toti parteciperà anche alla seconda giornata, domani, martedì 6 dicembre, a Villa Reale a Monza con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al termine, è prevista la firma dell’Intesa per il riconoscimento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome quale organismo comune, con la propria autonomia patrimoniale, finanziaria e contabile, interlocutore privilegiato non solo nella cooperazione e concertazione tra diversi livelli istituzionali, ma anche nei procedimenti legislativi e decisionali del governo.

Alla prima giornata del Festival delle Regioni hanno partecipato anche gli assessori liguri all’Ambiente e Protezione civile Giacomo Giampedrone e all’Urbanistica Marco Scajola, intervenuti al tavolo di lavoro ‘Terra e Territorio, l’Ambiente’ con la partecipazione del ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Sebastiano Musumeci.

“È stata una giornata di lavoro – afferma Scajola - condiviso con le altre Regioni, esperti e stakeholder. La Liguria è stata presa come modello su temi importanti: grazie al nostro impegno, la Liguria è la Regione con il minor consumo di suolo e la Legge Regionale sulla Rigenerazione Urbana e il recupero del territorio agricolo costituisce un punto di riferimento a livello nazionale. Si tratta di elementi fondamentali anche nella prevenzione del dissesto idrogeologico: come ho detto al ministro Musumeci, siamo pronti a collaborare con il Governo per redigere una legge nazionale sulla Rigenerazione Urbana e colmare l’attuale vuoto normativo, che rappresenta un ostacolo per il recupero di aree che necessitano di interventi. Ho ribadito come sia poi importante che le Regioni possano avere maggiori poteri nella programmazione e nella pianificazione territoriale: questo – conclude Scajola - permetterebbe più rapidità nelle scelte, meno burocrazia e più cura e attenzione del territorio”.

“È stata un’occasione importante di confronto per parlare di ‘piani di resilienza’ del territorio, anche in relazione alle risorse del Pnrr - afferma Giampedrone - che rimangono ancora insufficienti rispetto alle emergenze del Paese. Serve, dunque, un grande Piano nazionale che guardi ai prossimi tre anni e ripensi anche ai fondi PNRR finalizzati alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico: è necessario che i criteri per il riparto delle risorse nazionali, non solo del Pnrr, tengano conto non dell’indice demografico tout court ma del più preciso indice della popolazione esposta al rischio, così da erogare fondi laddove servono per mitigare gli effetti di eventi alluvionali sempre più frequenti e sempre più violenti. Da questo punto di vista, la Liguria è certamente tra le regioni più difficili e complesse da gestire dal punto di vista orografico. Di questo parlerò anche mercoledì prossimo con il ministro Musumeci, che ha partecipato direttamente al nostro tavolo di lavoro e ha già convocato le Regioni a Roma: credo sia un segnale molto positivo – conclude Giampedrone - per l’apertura di un dialogo importante con il Governo su temi prioritari per il Paese”.

“Sul Pnrr credo che ci sia la possibilità di fare bene, ma occorre cambiare un po' di regole e un po' di mentalità”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della prima edizione de “L’Italia delle Regioni’. “Oggi siamo qui a parlare di questo, di come modernizzare e dare un assetto istituzionale efficiente al Paese – aggiunge Toti - di come darci delle regole che ci consentano di utilizzare i soldi che ci sono, di valutare le classi dirigenti sui territori, di costruire una collaborazione più efficace tra governo e autonomie dei territori. Questo è il tema centrale della giornata e mi auguro che ne usciremo con delle buone idee e soprattutto che saranno ascoltate”.

Sul Pnrr in particolare Toti aggiunge: “Valuteremo alla fine dell’anno. Sapevamo che non era facile né scontato: stiamo parlando di spendere 200miliardi di euro aggiuntivi rispetto a soldi già stanziati dallo Stato, in un lasso di tempo in cui normalmente una pubblica amministrazione riesce sì e no a fare un progetto esecutivo, stando ai tempi di realizzazione dei grandi progetti strategici del Paese. È chiaro – prosegue - che se non si cambia passo non sarà facile spenderli tutti: occorre darci delle regole, occorre semplificare. Se qualcuno ha voglia di venire a imparare qualcosa, il ‘modello Liguria’ può certamente essere un esempio nazionale con le opere che abbiamo realizzato e stiamo realizzando in tempi rapidi. Per questo dico che non si tratta solo di regole, serve anche – conclude Toti - un’assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente del Paese, a tutti i livelli istituzionali”

Il deputato della Lega Francesco Bruzzone parla a Primocanale del suo lavoro in Parlamento e in commissione Agricoltura per aiutare e rivitalizzare l'entroterra della Liguria. "Uno degli obiettivi che mi sono prefisso - spiega Bruzzone - è quello di alleggerire la pressione della fauna selvatica nei confronti di chi fa agricoltura. Ci son situazioni dove è diventato impossibile vivere e coltivare il nostro territorio".

Bruzzone ha parlato anche di altri temi come l'emergenza migranti, le infrastrutture, il reddito di cittadinanza e i pagamenti attraverso i pos per gli esercenti.

 

GENOVA - Tra accuse di fascismo, insulti anonimi e interpellanze contestare, si respira forte tensione nel municipio Medio Ponente di Genova, governato dal centrodestra. Nei giorni scorsi un duro scontro tra il consigliere del Pd Stefano Bernini e la presidente Cristina Pozzi, definita “fascista” dallo stesso Bernini. Presidente già oggetto di una serie di insulti simili “incisi sulla sua scrivania a opera di ignoti”, denunciano i consiglieri di maggioranza.

In questo clima si inserisce un’ulteriore polemica, dopo che la consigliera Sara Tassara, della lista Rossoverde, ha presentato una interpellanza “per chiedere conto della presenza in aula della polizia municipale”. Durante l’ultima riunione del consiglio di municipio, infatti, era presente un agente di polizia locale. “Perché era lì e non tra i cittadini, ad affrontare le emergenze legate al compito dei vigili?” è la domanda dell’interpellanza. “Non c’era alcun presupposto di pericolo per la sicurezza”, spiega Tassara.

La sua richiesta è stata però contestata dalla maggioranza: “L’agente era stato posto a tutela del presidente, di tutti i presenti e del regolare svolgimento dei lavori”, hanno spiegato in una nota ricordando gli attacchi subiti da Pozzi. “Fomentare accuse infondate e alimentare un clima di odio appare oggi ancora più grave – scrivono nel documento – perché porta a sentimenti ostili che possono indurre qualche esagitato a compiere atti inconsulti. Il tutto in contrasto con l’espressione di solidarietà manifestata allora dall’opposizione al presidente in riferimento ai gravi fatti accaduti”.

Ma se la maggioranza accusa gli avversari e chiede vengano formulate delle scuse, l’opposizione rilancia: “Siamo un consesso democratico e come ho già specificato esprimendo la mia solidarietà alla presidente Pozzi per gli insulti ricevuti – spiega la consigliera Tassara – la discussione, anche accesa, resterà sempre sul piano politico. Per questo trovo davvero pretestuoso questo attacco nei miei confronti, e disonesto intellettualmente. La mia interpellanza non è contro nessuno”.

Rincara la dose Rossella D’Acqui di Linea Condivisa: “Sembra che la maggioranza al municipio Medio Ponente sia in grande difficoltà e usi manovre di distrazione di massa per non ammettere il fallimento della riforma messa in atto dal sindaco Bucci che ha messo in ginocchio i municipi, privandoli di risorse economiche e poteri – scrive in un comunicato – Sottrarsi al confronto democratico, anche a quello più faticoso, è un atteggiamento poco costruttivo; farlo mettendo in campo politiche di controllo con la presenza di agenti delle municipale è persino peggio perché si mettono in pericolo i principi cardine della democrazia”.

MILANO -  Regioni riunite oggi a Milano e domani a Monza, per la prima edizione de "L'Italia delle Regioni", il festival organizzato dalla Conferenza delle Regioni per cercare di fare fronte comune su diversi problemi legati allo sviluppo del Paese e al decentramento dei poteri. E' l'occasione per confrontarsi anche sui temi all'ordine del giorno dell'agenda di governo, come il Pnrr. E su questo è intervenuto il presidente della Regione Liguria, Toti: "Credo che ci sia la possibilità di fare bene, ma occorre cambiare un po' di regole e un po' di mentalità". 

Il problema, secondo Toti, è riuscire a spendere tutti i soldi che arrivano, nel poco tempo messo a disposizione per presentare i progetti: "Sapevamo che non era facile né scontato: stiamo parlando di spendere 200miliardi di euro aggiuntivi rispetto a soldi già stanziati dallo Stato, in un lasso di tempo in cui normalmente una pubblica amministrazione riesce sì e no a fare un progetto esecutivo, stando ai tempi di realizzazione dei grandi progetti strategici del Paese".

"È chiaro – ha aggiunto Toti - che se non si cambia passo non sarà facile spenderli tutti: occorre darci delle regole, occorre semplificare. Se qualcuno ha voglia di venire a imparare qualcosa, il ‘modello Liguria’ può certamente essere un esempio nazionale con le opere che abbiamo realizzato e stiamo realizzando in tempi rapidi. Per questo dico che non si tratta solo di regole, serve anche – conclude Toti - un’assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente del Paese, a tutti i livelli istituzionali. Alla fine dell'anno valuteremo anche come hanno lavorato le classi dirigenti sul territorio. Oggi siamo qui anche per questo: mi auguro che ne usciremo con delle buone idee e soprattutto che saranno ascoltate".