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Il patron biancoceleste volle portare in B la squadra chiavarese, malgrado le profferte dell'amico lombardo
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 Sabato 27 febbraio alle 18 la Virtus Entella, reduce da cinque sconfitte consecutive, ospita a Chiavari il Brescia: "Non mi aspettavo – dice il presidente biancoceleste Antonio Gozzi - che questa partita l’avrebbero giocata due squadre in un momento tanto delicato. Soprattutto credevo che noi non ci saremmo trovati in questa situazione. Sapete tutti come sono legato all'ambiente bresciano, ma venderemo cara la pelle".

Gozzi manifesta sincera stima per il collega bresciano Massimo Cellino: “C’è stima reciproca - dice - è un grande uomo di calcio che può insegnare a tanti di noi. Spesso discutiamo di problemi legati alla Lega e sovente abbiamo visioni comuni. Morosini? Moro fin qui non è stato fortunato, ma sono sicuro che ci darà una grossa mano. Ninkovic lo aspettavo qui perché avevamo già spedito il contratto firmato da noi al suo procuratore, fatto sta che come accadde con Curcio che aveva lo stesso agente, all’ultimo il giocatore ha virato sul Brescia. Mah, forse il richiamo della piazza più grande. Certo però in questo caso dico “grazie Brescia” perché mi ha evitato forse una rogna".

Quindi, un retroscena “Se ho mai pensato di prendere il Brescia? Francamente no, anche se il povero Corioni ci aveva provato più volte a convincermi… Una volta ero nell’albergo dove il Brescia solitamente passava il suo ritiro pre gara e il direttore sportivo Gianluca Nani mi disse: “Lei è un uomo d’Eccellenza perché non prende il Brescia?”. Io gli risposi che in Serie B ci sarei arrivato con la mia squadra. E così è stato…“.