cronaca

Voto a rischio slittamento
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Potrebbe essere un giorno chiave per quanto riguarda la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. La questione verrà affrontata a Roma nel corso del consiglio dei ministri previsto alle ore 22.


L'obiettivo del premier Giuseppe Conte, dopo il cambio di passo registrato sul dossier Autostrade, è quello di arrivare alla revoca definitiva della concessione nei confronti della famiglia Benetton. Tuttavia il consiglio potrebbe limitarsi soltanto a esprimere un orientamento di massima ma il voto vero e proprio che dovrebbe mettere la parola fine alla questione è a rischio. Il presidente del Consiglio infatti sa che il tema in sede parlamentare è dibattuto e non vuole rischiare di mostrare fragilità per quanto riguarda la tenuta dell'esecutivo. 

Il tema della revoca è entrato nell'agenda della politica italiana subito dopo la tragedia di ponte Morandi con le 43 vittime causate dal crollo del 14 agosto 2018. Quasi due anni dopo ancora non è stata presa una decisione in merito. Il presidente del Consiglio però ha fatto capire l'intenzione di voler arrivare a chiudere la partita. I Benetton "hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così. Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici" ha spiegato il premier. E che si stia arrivando a una svolta lo si intuisce anche dalla Borsa con il titolo di Atlantia che nelle ultime 24 ore ha perso 1,68 miliardi di euro di capitalizzazione con un crollo dell'11% dei titoli.

Le ipotesi al tavolo sono diverse, da una parte c'è da considerare i costi dell'operazione revoca di cui lo Stato deve farsi carico a cui si aggiungerebbe un indennizzo di circa 7 miolioni da versare ad Autostrade. Dall'altra avanza l'idea della nomina di un commissario che gestisca poi i tratti autostradali e soprattutto azzeri i vertici aziendali. Lontana invece l'ipotesi di un accordo con la stessa famiglia Benetton. Il piano presentato dal gruppo è stato rigettato.    




Chi aspetta di capire quale sarà la decisone presa è Regione Liguria con il goverantore che attende ma chiede di fare in fretta: "Il governo scelga, non spetta alla Regione che non conosce le carte
, ma che sta solamente subendo i danni di un braccio di ferro infinito. In due anni non si è ritirata la concessione - ha spiegato - non si è confermata la concessione. Non si è fatta partire l'agenzia per il controllo delle infrastrutture e, al contempo, si ispezionano tutte le gallerie in un solo mese alla partenza della stagione estiva. Qualsiasi decisione è meglio di questa palude di propaganda che sta affondando la Liguria e il Paese".

"Rassicuro con tanta amicizia e considerazione la ministra Paola De Micheli. Le opinioni che ho espresso sulla vicenda Autostrade sono assolutamente personali. Non parlo mai a nome del Pd; che per decidere ha il suo segretario e i suoi gruppi dirigenti. Ribadisco che i motivi per una revoca della concessione ci sarebbero tutti. Tuttavia questa decisione comporterebbe in varie direzioni conseguenze complesse da affrontare. Ecco perché mi affido alla ponderata decisione del premier Conte, che ha espresso opinioni molto simili alle mie, e dell'insieme del governo. Sono sicuro che qualsiasi approdo sarà assunto tenendo la schiena dritta, portando gli attuali gestori ben oltre al di sotto del 51% e difendendo gli interessi dei cittadini che vogliono sicurezza, efficienza e un abbassamento delle tariffe che ricadono su di loro". Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, commenta con un post su Facebook un articolo pubblicato stamane dal Foglio in cui si dà conto del malumore della ministra De Micheli in relazione alla posizione del Partito democratico e di parte del governo sulla vicenda Autostrade.
 
 Anche il leader della Lega Matteo Salvini entra nel tema "Se il parere legale lo motiva e lo giustifica, si revochi e finalmente si riparta. Si è già perso troppo tempo a causa dei litigi e delle incertezze del governo, ci sono milioni di italiani in coda ogni giorno, ci sono 15 miliardi di investimenti e manutenzioni fermi. Autostrade, Ilva, Alitalia, Mes, riforma della giustizia, taglio delle tasse, riapertura delle scuole: il governo non decide niente e l'Italia è ferma" spiega Salvini.
 
 
IL COMITATO PARENTI VITTIME PONTE MORANDI - 'Sicuramente le parole del premier Conte sono estremamente importanti, però è necessario avere prudenza, dobbiamo attendere che la decisione sia definitiva. In questi due anni abbiamo dovuto sentire ogni genere di follia. Come quella di voler inaugurare il nuovo ponte con una festa stile Disneyland, questa è stata una cosa per noi inaccettabile, per fortuna è intervenuto il presidente della Repubblica. Ieri ho letto di un parlamentare che ha detto che l'accordo con Atlantia va accettato a tutti i costi e che dovremmo essere felici che Atlantia venga a baciare le pantofole allo Stato lasciandogli il controllo. Non ha alcun senso. Semmai è lo Stato che per troppo tempo ha baciato le pantofole di qualcun altro". Così Egle Possetti, portavoce del Comitato vittime del Ponte Morandi. Questa concessione, spiega Possetti, "è nata male, occorre ricordare come è nata e come è stata prolungata, non possiamo dimenticarci di tutto. Abbiamo un ponte che è stato ricostruito in fretta e furia, per l'eccezionalità della situazione. Noi parenti delle vittime non possiamo puntare i piedi e dire che il ponte deve rimanere chiuso finché non viene revocata la concessione". "Il problema è che non si sarebbe dovuti arrivare a questo punto, la concessione andava discussa prima del varo del nuovo ponte. Da un punto di vista parlamentare non credo che la revoca della concessione sia di competenza solo della maggioranza, ma dovrebbe riguardare tutti i parlamentari. Questa è una ferita che fa sprofondare il nostro Paese centinaia di anni indietro, per cui le decisioni dovrebbero essere molto serie e condivise da tutti'' conclude Possetti.