cronaca

"La tematica è emersa anche nel corso delle mie attività ispettive"
1 minuto e 16 secondi di lettura
Per dimostrare che i tecnici di Spea non controllavano da anni dentro i cassoni dei viadotti, attestando falsamente una votazione su parti delle strutture non verificate, la procura ha sentito più volte l'ispettore del ministero dei Trasporti Placido Migliorino. Dagli interrogatori è emerso che Spea aveva attestato anche a lui di avere eseguito determinati controlli.

"La tematica delle attestazioni
relative alle ispezioni nei cassoni è emersa anche nel corso delle mie attività ispettive. Ricordo che ho preliminarmente chiesto alla società concessionaria e Spea se anche all'interno dei cassoni procedevano a effettuare le visite trimestrali imposte dalla circolare. Mi è stato risposto in modo positivo con esplicita attestazione dei verbali. Tuttavia, ho richiesto ulteriori prove documentali che attestassero l'effettivo svolgimento delle ispezioni all'interno dei cassoni. Aspi e Spea hanno risposto che non disponevano di ulteriori riscontri documentali atti a comprovare l'effettuazione delle ispezioni", racconta Migliorino agli investigatori.

"Devo dire che io non sono rimasto molto convinto e ho effettuato direttamente delle ispezioni, ovviamente, a campione, anche all'interno dei cassoni di alcune opere. Ho trovato in determinate occasioni dei difetti che non erano stati indicati nei verbali di ispezione. Se si va ad effettuare un riscontro concreto (come ho fatto io su alcune opere del Concessionario Sat, sempre affidate a Spea) viene fuori che alcune di quelle ispezioni all'interno dei cassoni non potevano essere state eseguite con cadenza trimestrale perché non era stato utilizzato il by-bridge che costituiva l'unico modo di accesso ai cassoni", conclude l'ispettore ministeriale.