cronaca

Dopo la chiusura oltre quattro mesi fa del ponte Don Acciai
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 "Potremmo fare anche a meno del ponte, basterebbe potenziare e mettere in sicurezza la viabilità alternativa". La provocazione è lanciata da Felice Ravelli, portavoce del comitato dei cittadini del Lagaccio. No, non si parla di ponte Morandi ma del ponte Don Acciai che collega via Napoli con via Bari. Ci troviamo al Lagaccio. La struttura è chiusa da ormai oltre quattro mesi.


Dopo la tragedia di ponte Morandi gli accertamenti sulle condizioni della struttura sono diventati più accurati e hanno evidenziato la presenze di crepe e uno stato di degrado avanzato. Il Comune di Genova è così arrivato alla decisione di chiudere il ponte a mezzi e pedoni. Escluso i primi giorni di adattamento la viabilità della zona non ne è ha risentito in modo particolare. Circostanza confermata dallo stesso Revelli: "Dobbiamo dare merito all'amministrazione di aver fatto un ottimo lavoro. Alla prossima riunione metteremo sul tavolo la proposta-provocazione. Molti cittadini ci dicono infatti di essere d'accordo".


Dopo la chiusura del ponte è stata rafforzata la viabilità alternativa con il collegamento tra via Bari e via del Lagaccio attraverso una rampa che unisce le vie. "Si potrebbe potenziare, allargare e mettere in sicurezza le vie interessate" prosegue Ravelli. L'idea che si prospetta è quella poi di creare nell'area sotto l'attuale ponte Don Acciai dei parcheggi e altri punti di riqualificazione e ristoro e divertimento per i cittadini del quartiere. A quel punto andrebbe allargata via del Lagaccio, via Bari e la rampa di collegamento, così come anche via Bartolomeo Bianco che aggira tutta l'area dei campi da calcio e hockey su prato.


Tutto questo è però ancora solo una proposta ancora non lanciata in via ufficiale. Nella realtà al momento c'è il progetto di restyling della struttura che sta però subendo dei ritardi. "C'era giù un piano vecchio di un paio di anni ma nel frattempo sono intervenute nuove norme anti-sismiche che costringono a rivedere il progetto" racconta Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro Est. Sulle date di quando sarà pronto ancora è impossibile esprimersi ma si parla di almeno un anno solo per i lavori.