cronaca

Ogni nevicata ha un costo di almeno 3 mila euro. E senza i 'turisti' diventa solo una grossa spesa per i comuni
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 La neve in questi primi giorni del 2021 ha fatto riscoprire ai tanti telespettatori sintonizzati su Primocanale la bellezza dell'entroterra ligure, ancora più suggestivo ricoperto dai copiosi fiocchi che hanno raggiunto cumulate record rispetto agli ultimi anni con 30-40-50 cm nelle valli genovesi e in Val D'Aveto, fino al 130 cm nelle alture savonesi. Eppure, la neve, quest'anno ha rappresentato soltanto 'un danno' per i comuni che hanno dovuto fronteggiare la situazione di emergenza, con sgombero delle strade, alberi caduti e ripercussioni sulle utenze elettriche. I disagi più significativi, ad esempio, sono avvenuti a Torriglia dove il sindaco Maurizio Beltrami ha spiegato che "soprattutto nella parte alta, sei squadre dell'Enel sono intervenute per riportare la corrente elettrica (e il riscaldamento) nelle frazioni più alte del comune, fino all'ultima al confine con il Comune di Propata, Arbora, dove sono riusciti a riparare il danno soltanto nella mattinata odierna", racconta a Primocanale.

Ma i veri danni si vedranno in primavera, perché passando con gli spazzaneve a cadere in rovina sono le strade provinciali che per i comuni rappresentano "interventi di cifre considerevoli", commenta Beltrami. E con lui concordano anche gli altri primi cittadini nei comuni delle Valli Stura e Orba. Il sindaco di Campo Ligure, Gianni Olivieri, ha parlato che in media ogni nevicata costa circa 3 mila euro tra spazzaneve, forze in campo per fronteggiare eventuali situazioni critiche e soprattutto la salatura delle strade. Quest'anno, quindi, il bilancio segna già più di 9 mila euro dopo la neve caduta lo scorso 4 dicembre e il 28 dicembre. I bilanci comunali sono sempre più in sofferenza e non ci sono riconoscimenti rispetto ai comuni costieri che in inverno non hanno di queste spese extra, come conferma anche il vicesindaco di Masone, Omar Missarelli.

Le altre volte, almeno, le nevicate erano strumento per attirare i liguri che vivono nelle città della costa e offrivano la possibilità alle attività del territorio di far conoscere i prodotti tipici, facendo lavorare negozi e ristoranti, oltre a far conoscere anche paesaggi da cartolina. Ma quest'anno la cartolina l'hanno potuta apprezzare soltanto i residenti dei singoli comuni e dalla propria finestra, a causa del lockdown nelle feste di Natale. "A volte i 'turisti' rappresentano anche un pericolo, perché non essendo pratici si avventurano sulle nostre strade provinciali senza catene e dobbiamo andare a recuperarli, ma oggi come non mai ci mancano perché le nostre attività stanno soffrendo terribilmente", commenta Beltrami. Per non parlare della Val D'Aveto dove gli impianti sciistici avrebbero potuto godere di una stagione invidiabile.