cronaca

Venerdì 18 giugno alle 18 davanti alla Prefettura di Genova
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"Pensavo che 43 vittime, 43 famiglie distrutte e una città in ginocchio fossero sufficienti a bloccare la concessione e invece no vanno avanti con un accordo per cui dire che sono schifata è poco, per questo siamo a chiedere a tutti cittadini, a tutti i sindaci che continuano a vivere ogni giorno i disagi sulle autostrade di partecipare alla manifestazione di venerdì, stateci vicino, siate al nostro fianco, sosteneteci, più siamo meglio, vi aspettiamo tutti".


Così Paola Vicini, mamma di Mirko l'ultima vittima del crollo del Morandi a essere ritrovata, lancia un appello a tutta Genova ma non solo per partecipare alla manifestazione di protesta organizzata dal senatore Mattia Crucioli davanti alla Prefettura di Genova venerdì 18 giugno alle 18 contro l’accordo raggiunto tra il gruppo Atlantia e il consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti, per la cessione di Autostrade per l’Italia.


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"Quello che mi disturba più di tutto è la connivenza di tutti gli altri perché tutti tacciono - sottolinea Paola Vicini a Primocanale - al governo nessuno dice nulla, gli organi preposti non dicono nulla e tutto viene fatto alla luce del sole e allora io mi chiedo la legalità qual è? Uccidere? Rubare? Fare affari con delle persone coinvolte in cose indicibili non è possibile, io mi chiedo qual è la legalità a questo punto perché certe cose fatte così alla luce del sole significa rendere lecito quello che non è, allora chiunque può farlo a questo punto".


Paola per cinque giorni e cinque notti è rimasta prima in una tenda, poi in un'ambulanza e poi in un camper della Croce Rossa in attesa che i soccorritori le restituissero il corpo del figlio trentenne sepolto dalla pila 9 mentre lavorava all'isola ecologica dell'Amiu.


Nella sua voce il dolore si mischia alla rabbia e all'amarezza di sentirsi inascoltati e presa in giro. "Loro avevano contratti con clausole inverosimili cioè loro avevano la possibilità di fare qualsiasi porcata tant'è che hanno commesso degli omicidi e continuano a gestire le autostrade e sono 3 anni che continuano a guadagnare e lo Stato pensa bene di ripagarli perché in effetti ne hanno uccisi solo 43 quando questo crollo poteva causare molte, molte di più e ripagano un bene che è nostro con i soldi degli italiani che stanno già sufficientemente pagando però sembra che nessuno abbia il coraggio di opporsi a questa situazione".


Paola Vicini racconta poi come le famiglie si sentano sole in questa lotta. "Fino all'inaugurazione del nuovo ponte c'è stata un pochino di attenzione bene o male, dopo non si capisce per quale motivo, forse sono stati obbligati a tacere mi viene da pensare, nessuno si interessa più a noi se non voi che siete gli unici che ci sostenete sempre".