cultura

Il presidio dei sindacati ha dato il via alla giornata di manifestazioni di artisti e tecnici
2 minuti e 23 secondi di lettura
E' passato un anno dalla chiusura dei teatri e dei cinema. Un anno di Covid, un anno dalle prime restrizioni che subito hanno interessato il mondo dello spettacolo, della cultura e dell'intrattenimento. Per questo il 23 febbraio 2021, un anno dopo, artisti, tecnici, musicisti e dipendenti amministrativi scendono in piazza per chiedere al Governo un piano serio di ripartenza, che venga sostenuto da investimenti e che consenta di tornare a lavorare dignitosamente e in sicurezza. 

La protesta è iniziata al mattino con un presidio dei sindacati FisTel Cisl e Uilcom Uil Liguria davanti alla prefettura. A dare il via un gruppo di musicisti che in largo Eros Lanfranco hanno suonato l'inno d'Italia. "Le condizioni per ripartire in tutta sicurezza ci sono, in questi mesi il settore ha investito tantissimo per l'applicazione dei protocolli per garantire la piena sicurezza di lavoratori e pubblico, recentemente uno studio di settore di una associazione di categoria ha certificato che dall'inizio della pandemia su 370 mila spettatori nei teatri c'è stato un solo contagio", dice Franco Ippolito, segretario generale FisTel Cisl Liguria. "Non bisogna poi dimenticarsi dei tanti lavoratori non coperti da ammortizzatori sociali, che fino ad ora hanno potuto contare solo sui pochi ristori arrivati".

“Noi non abbiamo bisogno di una mancia ma di tornare a lavorare con un piano serio di ripresa", dice Guido Parodi, segretario regionale Uilcom Uil Liguria. "Non si può pensare di rimandare la riapertura del comparto: vogliamo lavorare e dare il nostro contributo alla ripresa dell'economia. Un settore molto variegato che rappresenta un mondo che dà opportunità di lavoro e economia. Queste cose abbiamo detto in Prefettura. Spettacolo e cultura sono la nostra identità e il volano della ripartenza del Paese". 

Le OO.SS per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo chiedono la riapertura in sicurezza dei luoghi della cultura, salvaguardare produzione e occupazione, rinnovare i contratti nazionali - protocolli professionisti e autonomi, una riforma legislativa dello spettacolo, definizione di piante organiche adeguate e stabilizzazione dei precari delle fondazioni lirico-sinfoniche, ammortizzatori e sostegni fino alla fine dell’emergenza.

Ma i lavoratori tutti in Piazza De Ferrari dalle 17 per 'fare luce' sul teatro, come già è stato fatto ieri con la manifestazione a cui hanno aderito diverse strutture italiane che hanno acceso le luci, dopo un lungo anno di stop e pochi go. Ma non è l'unica mobilitazione in programma. Il 24 febbraio, infatti, partirà da Milano 'L'ultima Ruota', un viaggio in bici in 6 tappe che arriverà proprio davanti al Teatro Ariston di Sanremo, in segno di protesta. Il Cts, infatti, ha dato il via libera alla manifestazione che ha portato nell'estremo ponente ligure, già provato dai contagi, più di 3 mila persone, mentre i sipari in tutta Italia sono giù da metà ottobre.