cronaca

Nel 2019 non c'era stato nessun caso
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Aumentano i reati di genere a Genova: quattro femminicidi nell'anno 2020, mentre nel 2019 non si era avuto nessun caso. E il primo femminicidio del 2021, il 19 febbraio, quando Renato Scapusi, 59 anni, artigiano disoccupato con problemi psichiatrici e di ludopatia, ha fatto irruzione nel negozio di calzature dell'ex compagna, Clara Ceccarelli, 69 anni, accoltellandola a morte con ripetuti fendenti.


E in epoca di pandemia da Covid i dati parlano anche di aumento dei maltrattamenti in citta' (+17 per cento) mentre scendono gli atti persecutori (- 26% in provincia e - 21% in citta'). A fronte di questi numeri sono aumentati gli avvisi orali del questore per stalking (da 20 a 39) e per violenza domestica (da 12 a 18). Questi i dati della questura di Genova.

Ma poi sono aumentati anche gli episodi di violenza, nonostante l'inevitabile calo di denunce per paura di ripercussioni all'interno delle mura domestiche. I centri antiviolenza hanno registrato un aumento dell'11% di telefonate per richiesta di aiuto.

"Un terribile femminicidio, l’ennesimo nel nostro Paese, che ha sconvolto la città. Una preghiera per Clara e per la sua famiglia in questo momento di grande dolore che unisce un’intera comunità" è stato il commento via Facebook del presidente della regione Giovanni Toti che chiede una giustizia senza sconti.

“Clara è stata uccisa dal suo ex compagno. Siamo sconvolte per quello che è successo a pochi passi da noi, ma non siamo stupite. Sono già 13 le donne uccise nel nostro Paese da inizio anno. L’uccisione di Clara è un’ulteriore triste conferma di un fenomeno purtroppo sempre attuale e diffuso e che ci obbliga ancora una volta ad una riflessione e ad una assunzione collettiva di responsabilità" ha affermato Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona in piazza Colombo, e che ha annunciato un presidio contro la violenza sulle donne, proprio in piazza Colombo.

Gli ultimi dati Istat mostrano che, se da un lato il numero totale degli omicidi è diminuito, dall’altro sono cresciuti o rimangono costanti i casi delle donne uccise in ambito familiare da mariti, fidanzati o ex conviventi. Da uomini che non accettano il volere delle donne.

"Un femminicidio, avvenuto in via Colombo, che ci tocca da vicino, non solo perché è avvenuto a due passi dalla Uil, in via Colombo, ma perché è figlio, ancora una volta, della cultura del possesso, della prevaricazione e della  violenza. È necessario che istituzioni e politica facciano fronte comune per contrastare il seme del male che cresce, purtroppo, in maniera incontrollata,spesso inconsapevole, nelle nostre famiglie, a scuola,sul lavoro, nelle istituzioni, ha dichiarato Sheeba Servetto, segretaria regionale Uil Liguria.