cronaca

Il senatore e leader della Lega a tutto tondo su lavoro, economia, elezioni e infrastrutture
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Emergenza coronavirus, economia, lavoro, modello Genova, governo, infrastrutture, ArcelorMittal, elezioni regionali e non solo. Il senatore e leader della Lega Matteo Salvini in collegamento via skype a Primocanale parla a tutto tondo della situazione dell'Italia. Intervistato da Giuseppe Sciortino e Silvia Isola ha risposto anche alle tante domande arrivate dai telespettatori.

Il primo argomento, il più caldo a Genova, sotto il profilo del lavoro è quella della vertenza ArcelorMittal (LEGGI QUI): "E' il governo che deve muoversi, deve alzare il telefono e agire. Non si può scherzare con duecento posti di lavoro, qualche multinazionale straniera ne sta approfittando per fare cassa e licenziare. Non è possibile che per business e mero interesse economico si giochi sulla pelle dei lavoratori" ha spiegato l'ex ministro degli Interni.

Salvini parla del governo e del decreto Rilancio e non manca di mandare una stoccata a Conte e al suo esecutivo:"Il 2 giugno faremo una manifestazione, composta, con mascherine, educata. Non sarà una protesta ma è un'iniziativa di proposte, di raccolta di idee, a Genova, alla Spezia, a Savona, a Imperia così come a Roma saremo a distanza ma uniti. Ci sono tanti settori che sono stati lasciati senza risposta dal governo, penso al settore florovivaistico, agli agriturismo e ai b&b che sono senza aiuti. Ad oggi il decreto Rilancio non è ancora legge, non esiste. Ci sono licenziamenti in corso, non c'è nulla sulla cassa integrazione, ditemi voi se è normale che passi una settimana tra l'annuncio televisivo e l'entrata in vigore? Alcuni settori erano stati tralasciati vediamo se è cambiato qualcosa".

Sulla cassa integrazione che molti italiani stanno aspettando il leader della Lega precisa: "Avevamo detto che serviva un meccanismo automatico, oppure ci saremo trovati a metà maggio con metà degli italiani che non hanno visto un euro, siamo a metà maggio ed è andata cosi. Il coinvolgimento dei sindacati in ogni singolo passaggio non aiuta. Lamorgese dice che è da cancellare il decreto sicurezza fatto a suo tempo da noi, è evidente che c'è qualche problema. Noi a questo governo vista la situazione portiamo suggerimenti ed emendamenti perché è questo è il governo che abbiamo".

Salvini era al governo quando nel 2018 l'esecutivo allora gialloverde dovette affrontare la situazione del crollo di ponte Morandi. Da lì è nato il modello Genova che oggi è preso come esempio. "Ricordo quanta fatica facemmo con gli allora alleati del M5s per far capire quanto serviva poter andare oltre alla burocrazia. Ricordo che facemmo fatica anche sul nome di Bucci come commissario alla Ricostruzione, abbiamo visto che ha funzionato, c'è un un ponte che è tornato su in pochissimi mesi. Non vedo l'ora di poter tornare a Genova. Noi vogliamo riproporre questo modello con poteri straordinari agli amministratori locali anche per tutte quelle opere pubbliche che sono bloccate ma anche per altri settori come la connessione internet, per fare un esempio, in Liguria ci sono zone dove il cellulare non prende" aggiunge il senatore leghista.

Altro tema, altra valutazione da parte di Matteo Salvini. La Liguria è una delle regioni chiamate al voto per eleggere il governatore e rinnovare il consiglio regionale. Sul sostegno alla ricandidatura di Toti alla poltrona del palazzo di piazza De Ferrari il leader nazionale della Lega è chiaro: "Toti e Zaia sono stati due tra i più concreti, presenti ed efficienti governatori, sia in termini sanitari che in termini economici e di ripartenza. Non so quando si deciderà di andare al voto, se in autunno o in estate. Prima di tutto c'è il diritto alla salute se ci fossero le condizioni noi siamo pronti. Tutta la regione Liguria ha dato evidenti segnali di cambiamento e miglioramento in questi anni e quindi saremo a sostegno sia confermando l'attuale ottima squadra sia proponendo persone nuove". E sui sondaggi che vedono la Lega in calo nei consensi Salvini aggiunge: "Per noi il contatto con le persone è fondamentale, ok alle dirette skype, ma per noi è fondamentale esserci. A me fa andare fuori di matto dover salutare col gomito o coi piedi, io vedere le persone in faccia, voglio abbracciarle".

Salvini è padre e durante il lockdown causato dall'emergenza Coronavirus ha visto le difficoltà che soprattutto i più giovani hanno dovuto affrontare obbligati a stare in casa e lontano dagli amici: "Devo dire che i ragazzi si sono dimostrati tra i più responsabili. Secondo me la riapertura delle scuole è fondamentale. Tra tutti i Paesi dell'Unione europea solo l'Italia ha deciso di riaprire a settembre. Se fossimo stati noi al governo avremmo adottato tutte le misure di sicurezze, con classi ridotte e garantendo il distanziamento, la riapertura di scuole e asili, perché poi si parla di fase 2 ma come fanno i genitori ad andare al lavoro e a gestire i figli che devono restare a casa? Non tutti possono lasciarli ai nonni o hanno i soldi per le baby sitter. E poi diciamolo, la didattica a distanza non è scuola. Un terzo delle famiglie in Italia non ha la connessione internet".

Infine Salvini parla anche della possibile ripresa del campionato di calcio e sul tema argomenta in modo puntuale: "Ho sentito diversi presidenti e direttori sportivi, se ci sono le condizioni di sicurezza prima si parte meglio è. Non tanto per gli Ibrahimovic o altri ma dobbiamo ricordare che il calcio muove 4 miliardi di euro e garantisce decine di migliaia di posti di lavoro. Sono stipendi da mille euro al mese. Se non riparte il calcio non rischiano i vari Cristiano Ronaldo ma i tanti lavoratori, senza si azzoppa tutto il mondo sportivo" precisa il senatore della Lega.