cronaca

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 Sempre più probabile l'uso dell'esplosivo per demolire la pila 8 sul lato Ovest di ponte Morandi.  Questa mattina in prefettura a Genova si è tenuta una riunione della Commissione esplosivi proprio per decidere l'utilizzo delle micro-cariche sul pilone rimasto in piedi e isolato dopo lo smontaggio della prima trave gerber (Proprio in queste ore è in corso la calata a terra della seconda trave).


Secondo quanto appreso potrebbero essere alcune micro-cariche di dinamite innescate elettricamente e collocate lungo l'intera struttura della pila 8 del Morandi a abbattere il pilone in questione. La Commissione, la cui riunione è iniziata alle 10 per terminare alle 13, si è nuovamente aggiornata al 4 marzo. Sono infatti state richieste altre specifiche alla Siag di Parma, l'azienda specialista in esplosivi cui è stata affidata una parte della demolizione dell'ex viadotto. Tra le specifiche richieste anche la propagazione dell'onda d'urto determinata dalle esplosioni al suolo.


La commissione è chiamata a decidere anche sull'ampiezza della zona rossa che si estenderà in una no fly zone e su tutte le misure di sicurezza che vanno dalla dispersione di polveri alle vibrazioni al suolo determinate dall'esplosione. Secondo quanto appreso, le cariche di dinamite verranno collocate in appositi fori praticati sui bracci e sul piede del pilone e i detonatori collegati per provocare un'implosione della struttura e il conseguente collasso. 


Si punta ad utilizzare l'esplosivo su quel pilone anche per effettuare di fatto una prova in una zona più isolata come quella del lato Ovest in vista dell'utilizzo delle micro-cariche nel lato a Est, dove si trovano le abitazioni, così come ha spiegato ieri il commissario alla ricostruzione Marco Bucci. Dunque l'utilizzo dell'esplosivo sul pilone 8 sarebbe vista anche come una sorta di test per le successive e ancora più delicate operazioni di demolizione da svolgere nei prossimi mesi.