cronaca

Dopo il primo caso positivo in cantiere
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Dopo il primo caso dell'operaio risultato positivo al Coronavirus nel cantiere del nuovo ponte di Genova, sono stati rintracciati altri 49 colleghi entrati in contatto con lui. Si trovano tutti in quarantena per 2 settimane. L'operaio, emiliano, è dipendente della Fagioli ed è in isolamento presso un albergo cittadino, così come tutti gli altri. Era entrato in cantiere 3 giorni fa e i controlli avevano evidenziato la febbre. Controlli sanitari in corso anche su un secondo operaio, dipendente di un'altra ditta in subappalto, operante nel settore pitturazioni. L'uomo ha la febbre, ma è in attesa dell'esito del tampone.

Nel frattempo si è tenuta una videoconferenza tra i costruttori e i sindacati, mentre nel pomeriggio, se ne svolgerà un'altra tra sindacati confederali, di categoria e struttura commissariale. Il consorzio PerGenova, in accordo con i protocolli sanitari applicati dalla Asl, ha dato avvio a una sanificazione ancora piu' approfondita rispetto a quella che veniva effettuata già nei giorni scorsi e che interessa gli spazi comuni come docce, mense, spogliatoi e mezzi di lavoro. In queste ore gran parte delle lavorazioni sono sospese a causa delle forti raffiche di vento.

"Ci auguriamo che per il mese di giugno il ponte per Genova sia pronto, avevamo detto prima dell'estate, prima del 21 giugno, può darsi che qualche ora in più serva visti i guai di questi giorni", ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Con il sindaco di Genova Marco Bucci abbiamo detto che noi vorremmo tenere aperti tutti i cantieri importanti in Liguria, come quello per lo scolmatore del torrente Bisagno e per il dissesto idrogeologico. Penso che debbano andare avanti, non sono disposto a barattare vite che salvo oggi con vite che metto a rischio domani".