Acquaviva mentre dirige l'Orchestra del Carlo Felice con il violinista kazako Bagdat AbilkhanovGrande successo, ieri sera al Teatro Sociale di Camogli, per quello che può essere considerato un incontro tra vecchi amici: un concerto dell'Orchestra del Carlo Felice diretto da Giuseppe Acquaviva dove si sono incrociati passato e presente. Acquaviva è infatti attualmente sovrintendente del teatro camoglino che sotto la sua guida è cresciuto in maniera esponenziale, annoverato tra i monumenti nazionali e riconosciuto dal MIC come beneficiario del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo. Una programmazione che spazia tra prosa, cabaret, musica di tutti i generi, teatro ragazzi e incontri in una multidisciplinarietà che è diventata la cifra stilistica più evidente permettendo di stagione in stagione un incremento costante di spettatori grazie anche ad una politica dei prezzi coraggiosa.
Nel programma musiche di Bruch e Beethoven
Ma Acquaviva in passato ha ricoperto ruoli di rilievo anche nella Fondazione genovese, ai tempi della sovrintendenza di Maurizio Roi, come segretario artistico e direttore artistico: "Per anni il Carlo Felice è stata la mia casa – ha detto con un pizzico di commozione al termine del concerto -. Ora la mia casa è il Teatro Sociale. E sono proprio contento che l'Orchestra del Carlo Felice questa sera sia venuta qui". Il programma si è aperto con il Concerto per violino e orchestra di Bruch che ha visto protagonista il solista kazako Bagdat Abilkhanov mentre la seconda parte è stata dedicata alla Settima Sinfonia di Beethoven alla quale Acquaviva ha assicurato una lettura pregevole ottenendo una ammirevole compattezza di suono.
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